La temporalità dell’arte è il tema centrale della nuova mostra di Lorenzo Petrantoni che inaugura il 12 novembre allo spazio Tenoha di Milano. Una raccolta di 200 collage realizzati durante gli ultimi anni di lavoro con brand e magazine internazionali e riprodotti per l’occasione su pregiata carta giapponese.
La complessità dei suoi lavori non è soltanto estetica. La composizione dei collage infatti è solo l’ultima fase di un processo creativo che parte da lontano, per l’esattezza dal XIX secolo. Come un vero archeologo dell’illustrazione, Lorenzo ha fatto della ricerca il pilastro fondamentale della propria produzione artistica, delineando uno stile unico che lo ha reso famoso a livello internazionale. Antichi volumi dimenticati, un taglierino ed una fotocopiatrice sono tutto ciò di cui ha bisogno per superare le frontiere della creatività. Sentirlo parlare è come intraprendere un piccolo viaggio nel suo mondo immaginario fatto di storie e ricordi, dove a rompere il silenzio c’è solo il rumore del lento scorrere delle pagine. L’ho incontrato nel suo studio di Milano per chiedergli di parlarci della sua nuova mostra.
Ciao Lorenzo, mentre scriviamo stai ultimando l’allestimento della tua nuova mostra personale, “The Time Shifter”. Come mai questo titolo e cosa rappresenta nel tuo percorso artistico questa mostra?
La mostra racconterà gli ultimi anni del mio lavoro e sarà composta da 200 tavole. L’idea è quella di raccontare come questi collage ottocenteschi realizzati a mano siano stati applicati con successo all’immagine di marchi prestigiosi e contemporanei. Il titolo The Time Shifter si riferisce appunto al concetto di temporalità dell’arte, che grazie a queste composizioni puramente estetiche riesce a sopravvivere allo scorrere del tempo e al susseguirsi delle mode.
Come hai selezionato le illustrazioni che verranno esposte?
Le tavole sono state selezionate da un punto di vista puramente estetico, prediligendo quelle che a mio avviso hanno una particolare gradevolezza visiva. La scelta è stata particolarmente difficile perchè i soggetti dovevano essere tutti verticali mentre spesso mi capita di lavorare su formati orizzontali. Ho dovuto scartarne molti ma il risultato finale sarà più omogeneo.
Come nasce un’illustrazione di Lorenzo Petrantoni?
Le mie illustrazioni sono collage di immagini ottocentesche estrapolate da libri e enciclopedie dell’epoca. Come ho raccontato nella nostra precedente intervista il mio lavoro consiste prima di tutto nel recuperare questi antichi volumi da bouquiniste e biblioteche sparse tra Italia, Francia e Inghilterra. Il passo successivo consiste nel selezionare le incisioni interessanti, fotocopiarle, ritagliarle e utilizzarle per comporre manualmente le immagini. Ogni illustrazione è formata da centinaia di ritagli. Una volta completato, il collage viene scansionato e finalizzato con il computer.
Questo stile così particolare e unico ti ha mai limitato nelle collaborazioni con i clienti?
Alcune volte è capitato di dover rifiutare dei lavori perchè poco interessanti o stimolanti. Generalmente, data l’identità particolamente riconoscibile e forte delle mie illustrazioni, chi mi contatta sa già quello che vuole. Certo non mancano le sfide, brand che magari sono distanti dal mio stile ma vogliono lavorare con me e quindi insieme si trova la soluzione.
Ci troviamo nel tuo studio a Milano circondati da cataste di originali che si sono accumulati negli anni. Hai mai pensato di utilizzarli in qualche modo?
Non sono particolarmente affezionato agli originali e al momento non ho ancora pensato cosa farne. Sicuramente non ho intenzione di svenderli. Mi stimola l’idea, un domani, di esporli in un contesto adeguato magari mettendo di fianco ad ognuno la corrispondente versione digitale.
Tornando alla mostra, quando e dove sarà visibile?
L’inaugurazione è fissata per il 15 Novembre dalle ore 18 presso lo spazio Tenhoa di Via Vigevano a Milano ma la mostra sarà già visitabile dal 12 novembre e fino al 6 dicembre. L’invito è esteso a tutti i lettori di Picame!