Today I’m telling you a story which sounds like a fairytale, and which, just like a fairytale worthy of its name, begins in a far land, with a king: once upon a time – but not too long ago – in Malaysia, lived a boy called Boey. His father used to raise songbirds, so he was called “The King of Birds“…He wanted his son to became a mathematician, but Boy was more interested in videogames and comics, so he left for San Francisco to pursue his passion and was employed in a videogame company. In San Francisco, Boey felt sure he would realize his dreams, but this didn’t prevent him from feeling homesick. One day he was feeling more melancholy than usual, he ended up in a coffee shop, recalling his friends in Asia and the long journey that took him away from home. Like it often happened when he was feeling sad, Boey started to feel the need to draw: his trustworthy sharpie pen was always with him, but there was no paper available. Suddendly, he found himself looking at the foam cup he had just thrown away, so he picked it and started to create in one go his first “foam cup artwork“: a boy crossing the ocean on a turtle, with a sinking ship on the background. That represented Boey’s own journey to West, and the boat symbolized the art movement in the East. From that day on, that foam cup drawing was followed by many others, so that Boey started selling them, initially at a cheap price, up to seeing his quotation grow, earning the attention of dozens art magazines worldwide and launching a series of t-shirts and i-Phone covers. And so it was that Boey became king in a foreign land. The “Foam Cup King“.
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Oggi vi racconto una storia che sembra una favola, e come tutte le favole che si rispettino, inizia in un paese lontano, con un re: c’era una volta – ma non troppo tempo fa – in Malesia, un ragazzo di nome Boey. Suo padre allevava splendidi uccelli canterini, al punto di essere soprannominato “Il Re degli Uccelli” e sognava per il figlio un futuro come matematico. Boey, però, preferiva i videogiochi e i fumetti e, deciso ad inseguire la sua passione, partì per San Francisco, dove ben presto venne assunto in una società di produzione di videogiochi. A San Francisco, Boey sente che può realizzare i suoi sogni, ma ciò non gli impedisce di avvertire la la nostalgia di casa. Un giorno in cui si sente più malinconico del solito, si ritrova in un coffee shop a ripensare agli amici che ha lasciato in Asia e al lungo viaggio che lo ha portato via da casa. Come spesso gli capitava quando era triste, Boey inizia a sentire la necessità di sfogarsi con il disegno: il suo fedele pennarello indelebile è sempre con lui, ma non c’è carta a disposizione. Improvvisamente si ritrova a guardare con rinnovato interesse il bicchiere di polistirolo che aveva appena gettato, così lo raccoglie e inizia a creare di getto quella che sarà il suo primo “foam cup artwork“: un ragazzo che attraversa l’oceano su di una tartaruga, con una nave che affonda dietro di lui. Il disegno rappresentava il viaggio di Boey verso l’Occidente, dove l’imbarcazione era la metafora del movimento artistico in Asia. A quel disegno sul bicchiere ne sono seguiti centinaia di altri, tanto che Boey inizia a venderli dapprima per pochi dollari, fino a veder salire le sue quotazioni, guadagnandosi l’attenzione di decine di art magazine nel mondo e lanciando una linea di t-shirt e cover per i-Phone. Fu così che Boey divenne re in terra straniera: il “Re del bicchiere di polistirolo”.
Boey portfolio
