Entrare nel mondo di Stacey Rozich è come assistere alla messa in scena di un incubo a metà strada tra il teatro e il carnevale. I personaggi mascherati e le scenografie che ambientano le sue composizioni sono un mix coloratissimo di citazioni che arrivano dalla cultura pop e folk di diverse regioni del mondo.
Il clima però non è di festa ma semmai una parodia della società moderna. Costante è la presenza di animali e di figure macabre, come quelle del Día de los muertos messicano. Le maschere esprimono l’idea di cambiamento che il personaggio incarna, sia in senso positivo che negativo. L’autrice commenta con ironia l’effetto sul pubblico della sua folle immaginazione:
“Sarebbe bello poter dire che quando ero piccola sono stata colpita da un fulmine, ma no, mio padre è un artista di origine croata e sono sempre stata circondata e stimolata da quell’ambiente creativo”.
Stacey usa tecniche tradizionali come l’acquarello e il gouache su carta ma si trova altrettanto bene a dipingere su tela e a realizzare murales. Tra i suoi artisti di riferimento ci sono Gauguin, Rousseau e Marcel Dzama. È nata a Seattle, ha studiato al California College of the Arts e alla Creative Academy e ora vive e lavora a Los Angeles. Trai suoi clienti: The New Yorker, Starbucks e Playboy Magazine.
Per scoprire di più su di lei guardate questa video-intervista o visitate il suo sito e il suo account Instagram.