Le figure di Sophie Lécuyer appaiono e vivono come i protagonisti del film The Others, fantasmi convinti di essere vivi, in un mondo di fantasmi. Riflettono l’anima di ognuno di noi, le nostre speranze e le nostre paure: “Mi piace affrontare gli aspetti viscerali“, ha affermato Sophie in un’intervista.
Incisione e illustrazione sono i due principali pilastri espressivi sui quali si fonda il suo lavoro. Ha già creato vere e proprie installazioni, nelle quali le trasparenze diventano le vetrate di una cattedrale dell’anima (o “serra di un giardino intimo”, come lei stessa le ha definite). L’enclos, ad esempio, è un’opera ambientata all’interno di una chiesa sconsacrata. E qui il video di un’altra installazione: Hortus Conclusus. Ma Sophie possiede anche un terzo mezzo espressivo, la scultura, che si esprime nella profondità plastica del nero, che prevale nei suoi lavori: mai come vuoto o un riempitivo, ma materia pulsante che nutre i suoi personaggi.
Sophie ha già avuto a che fare con l’Italia, pubblicando un libro a concertina con PrintAboutMe, parte del progetto Ménage à trois, una residenza d’artista a Torino. Nata a Épinal nel 1987, Sophie vive e lavora a Nancy. Qui potete leggere una sua intervista del 2011.