Un foglio di carta grezza e una matita dalla punta morbida sono tutto ciò che serve all’artista americana per accompagnarci nel suo bizzarro mondo a due dimensioni.
Sara Hagale è una giovane artista originaria dell’Alabama con uno stile a dir poco singolare. I suoi disegni mostrano strani personaggi svolgere azioni apparentemente non-sense, come vestirsi da albero, arrotolarsi dentro a un tappeto o rannicchiarsi sopra a un tavolo. I loro corpi non hanno fattezze ben definite, a volte sono tronchi, altre deformi, altre ancora perdono ogni consistenza riducendosi a un insieme di forme geometriche e sottili linee tracciate a matita. Di tanto compaiono animali, pupazzetti di stoffa e piccole sculture.
Questo apparente disinteresse verso la riconoscibilità stilistica è forse ciò che più caratterizza i lavori di Shagey, insieme ad un certa inclinazione a rappresentare gli stati d’animo che solitamente le persone non amano mostrare come ansia, inquietudine, solitudine, paura. Stupisce la leggerezza delle esili figure, che sanno suscitare tenerezza ed empatia in chi le osserva muoversi nei loro piccoli spazi vuoti, tanto che verrebbe quasi voglia di accrezzarle, abbracciarle. Ma accade anche che siano loro, con la loro modesta e discreta presenza, a volerci trasmettere vicinanza e comprensione. E non ci dispiace neanche un po’.
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