Sara Paglia è un’artista e illustratrice romana. Ho avuto il piacere di conoscerla personalmente mentre stava lavorando al ritratto di Davide “Boosta” Dileo, realizzato dal vivo durante l’ultima edizione di Binario 18. In quell’occasione mi ha raccontato come nascono le sue opere, fatte con inchiostro nero ed ecoline, e delle sua passione per i ritratti:
“Sono attratta dai visi della gente, mi perdo nelle espressioni che caratterizzano ognuno di noi. La tecnica che più mi rappresenta consiste nella combo di getti di colore che si insinuano nella calma visiva delle linee armoniche ed eleganti, conferendo alle opere un binomio emotivo di energia e riflessione”.
L’attenzione per i dettagli e per tutte le infinitesimali sfumature che definiscono le espressioni umane è enfatizzata da uno stile molto particolare in cui i colori ad acqua vengono applicati senza rispettare gli spazi definiti dalle linee ma invadono letteralmente la tela in un’esplosione di colore solo in apparenza disordinata. In questo modo Sara riesce a conferire ai soggetti una potenza espressiva straordinaria, una scarica di energia positiva che dalla tela viaggia dritta verso l’osservatore.
Dopo aver lavorato per quasi 10 anni come graphic designer per un’azienda di sport oggi Sara è artista freelance a tempo pieno. Realizza ritratti di musicisti e cantanti per Rolling Stone, collabora con diversi brand e ha creato una propria linea di tshirt che trovate nella sezione shop del suo sito. Spesso viene ingaggiata da privati, che la chiamano per personalizzare e rendere unici gli interni delle loro abitazioni. L’ultima sua creazione è l’header che ha voluto donare a noi e tutti i nostri lettori: uno splendido campo di papaveri avvolto dalla profondità della notte.