Con uno stile comic estremamente realistico, ricco di dettagli e colori, le illustrazioni di Sachin Teng riempiono gli occhi e spiazzano per l’inattesa ed efferata surrealtà. L’artista taglia e riassembla, come un Frankenstein, passato, presente e futuro con stilemi culturali diversi. Le sue dissezioni anatomiche non sono un tributo all’horror, piuttosto un espediente simbolico per mettere in connessione diverse realtà, mondi e tempi, distanti tra loro. “Cerco di descrivere le cose che non si vedono“, afferma Sachin, e lo fa letteralmente, mettendo a nudo più l’anima che la carne. L’effetto, in alcuni casi, ricorda la Venere di Milo a cassetti di Dalì.
Diplomatosi al Pratt Insitute di Brooklyn in Communication design e illustrazione nel 2010, ora vive e lavora come freelance a Los Angeles. Ha collaborato con molte testate, tra cui The New Yorker, Wired Magazine, Fortune Magazine, The New York Times, The Discovery Channel Magazine. È stato premiato con il Gold Award dalla Society of Illustrator nel 2012.
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