Vive tra Sydney e New York. Ama il caffè, l’oceano, l’Italia e i baffi. Odia il disordine e, pensate un po’, dice di essere pigro! Nonostante questo è uno degli artisti più famosi del mondo, vanta collaborazioni con importanti aziende, scrive libri, tiene conferenze. Avremmo dovuto spendere parole su parole per darvi anche solo un’idea del mondo che si nasconde dietro Jeremyville percui abbiamo pensato fosse meglio chiederlo direttamente a lui. Sedetevi comodi e godetevi questa lunga ed interessante intervista, Pìcame meets… Jeremyville.
He lives between Sydney and New York. He loves coffee, ocean, Italy and moustaches. He hates clutter and, think about that, says he’s lazy! In spite of this he’s one of the most famous artists of the world, he collaborates with many leading companies, writes books, speaks at conferences. We should spend words and words to give you just an idea of the world behind Jeremyville so we thought to ask him directly. Sit comfortably and enjoy this long and interesting interview, Pìcame meets… Jeremyville. (full translation at the end of the post)
Author: Andrea Berretta
Special thanks: Fabio Perugini and Emanuela Culiersi
Ciao Jeremy, benvenuto su Pìcame. Parlaci del tuo passato, come nasce Jeremyville?
Ciao Andrea! Grazie per l’invito, mi piace Picame! Beh Jeremyville è nato più o meno intorno al 2003 quando sono andato a New York e ho iniziato a girare per il mondo. Volevo creare un luogo speciale, che anche altri artisti e altre aziende avrebbero potuto visitare, girando nel quartiere e collaborando con me in alcuni progetti. Jeremyville è come uno stato d’animo, non un solito brand, è più che altro una serie di progetti e concetti. Questo significa che posso fare quello che voglio in ogni progetto, anche qualcosa di completamente diverso da ciò ho fatto in precedenza. Il senso generale di ogni progetto è “Jeremyville”, ma il mezzo può cambiare ogni volta.
Se ti chiedono che lavoro fai cosa rispondi?
É difficile rispondere perchè scrivo libri, faccio animazione, tengo mostre d’arte, scrivo libri per bambini, creo toys e prodotti di design. Perciò mi limito a dire “creative director” (di Jeremyville) o designer. Qualche volta dico “artista”, nell’accezione più generale del termine. Ho iniziato a dipingere quando studiavo Architettura all’Università di Sydney.
Quando hai capito che il tuo lavoro sarebbe stato questo?
All’università curavo il giornalino studentesco. In realtà è in quel momento che ho iniziato a disegnare, dato che avevo bisogno di riempire gli articoli che scrivevo con delle immagini. Ho cominciato a disegnare solo per riempire gli spazi vuoti! Un giorno ho raccolto un po’ dei miei giornalini studenteschi, sono andato presso il Sidney Morning Herald e lì ho ottenuto qualche lavoro come freelance. Ho iniziato a frequentare il dipartimento d’arte del giornale mentre ancora frequentavo l’università, e così che è iniziata la mia carriera. Non ho mai frequentato una scuola specifica.
Da dove vengono i “characters” che popolano le tue illustrazioni?
Disegno ogni notte nel mio album, così che il mio quartiere cresca ogni giorno, e qualche volta lavoro su un progetto come la recente serie di Kidrobot “Thoughts in Jeremyville“, un intero gruppo di characters che ruotano attorno ad una storia o a un tema. É importante che i miei personaggi abbiano una storia che li accompagni, questo aiuta le persone a relazionarsi con loro.
Quali aspetti della tua vita influenzano/ispirano il tuo lavoro?
Ho uno studio a Bondi Beach a Sidney, proprio sulla spiaggia, quindi sono spesso fuori nell’oceano, nuoto o corro. Stare all’aria aperta è una grande fonte d’ispirazione per me. Quando sono in studio a New York invece corro o vado in bici lungo Hudson River. Penso che la salute e l’esercizio siano la più grande fonte d’ispirazione perché ripuliscono la mente. Uno stile di vita salutare è un lusso di questi tempi. Poter andare a correre quando si vuole è la mia idea di libertà.
Parlaci del Jeremyville “Community Service Announcement”.
Semplici street posters che inizialmente ho disegnato per me stesso, per rendere la mia vita più chiara, più forte, migliore. Sono solo piccole frasi che per me significano qualcosa, e spero anche per le altre persone. Li ho creati per dare vita ad un sentimento di “Community Service Announcement“,per rafforzare e motivare l’intera comunità. Per provare a rendere la vita di ciascuno migliore. Non è nulla di che, solo semplicissimi messaggi, disegnati in maniera ancor più semplice. Non l’avevo pianificato, ho solo iniziato a disegnare ed ora ne aggiungo altri quasi ogni giorno.
I tuoi disegni sono un tributo alla vita, alla natura, al sole, alle creature, reali o inventate che siano ma pur sempre “umane”. Parlano un linguaggio universale, che va al di là delle barriere linguistiche e culturali. Credi che l’illustrazione e, più in generale l’arte, avvicini le persone?
Sono molto felice che tu abbia percepito questo nei miei lavori, grazie mille! É esattamente ciò che cerco di fare col mio lavoro. Per me l’arte è legame. Connessione con tutte le persone di tutti i paesi e tutte le età, che in qualche modo apprezzano ciò che faccio e riescono a portare nelle loro vite un po’ dei miei lavori. Per me l’arte è dare un contributo al mondo, qualcosa di semplice, un nuovo messaggio, una bella immagine, un simbolo potente. Qualcosa che lasci un segno. Un’opera come Guernica di Picasso, per esempio, era un immagine ricca di significati per i suoi tempi, e riassumeva gli stati d’animo di molte persone dell’epoca. Oppure il simbolo I LOVE NY di Milton Glaser, o i Puffi, o Mickey Mouse, o un murales di Keith Haring. Mi piace il design che diventa un simbolo universale per qualcosa, o per un periodo di tempo, perchè significa che ha creato connessioni e unito persone. L’arte deve unire le persone, creare delle connessioni e farle muovere. É questa la mia idea di arte!
Come ti sei formato? Hai frequentato qualche scuola di disegno?
Ho una laurea in architettura presso l’università di Sidney, non sono mai andato in una scuola di arte o di design. Quindi posso dire di essere un artista e designer autodidatta.
Quando disegni usi l’inchiostro o la matita?
Qualsiasi cosa! Ma per gli schizzi preferisco la penna, lo strumento base per me. Non disegno mai a matita ma direttamente con l’inchiostro. Come un musicista che suona solo la chitarra acustica, la penna ad inchiostro è la mia chitarra acustica.
Parlaci del tuo approccio progettuale, quando ti trovi davanti il foglio bianco hai già le idee chiare o dai libero sfogo alla fantasia sul momento?
Dipende dalla ragione per cui disegno. Se è per un cliente in genere ho già un idea specifica in mente, se è per me disegno qualsiasi cosa mi passi per la testa. In ogni caso quando disegno ho un’idea chiara nella mia mente, un’immagine nella mia testa che disegno sul foglio.
Preferisci Sydney o New York? Quale città ispira di più il tuo lavoro?
Ahh entrambe! Ciascuna ha la sua atmosfera. Sydney per il buon caffè, il surf, l’aria aperta, l’incredibile varietà culinaria, la creatività, il tempo. New York per le grandi opportunità lavorative, i contatti, l’energia, l’arte e la cultura, la vicinanza con il resto del mondo. L’Australia può sembrare isolata, e a volte capita che mi senta un po’ in esilio come se mi trovassi sull’isola d’Elba. Per me la cosa più importate per cominciare bene la giornata è un buon caffè e gli abitanti di Sydney amano il loro caffè. É per questo che amo così tanto l’Italia, perchè posso bere in ogni momento un buon caffè espresso, ci sono arancini e panini ovunque, basta poco per vivere bene. L’Italia fornisce un sacco di soluzioni per vivere bene. E anche Sydney. Se puoi bere un buon caffè facilmente la tua giornata sarà migliore e la vita più dolce!
Parlaci di Bondi Beach, come mai hai scelto di vivere e lavorare in questo luogo?
É divertente, il cielo è così profondo, si sente sempre il rombo delle onde e gli spruzzi di sale nell’aria puliscono la mente e ti fanno lavorare e vivere in maniera gioiosa. Ognuno di noi dovrebbe passare un po’ di tempo vicino all’oceano almeno una volta nella vita, ti cambia come persona.
Com’è disegnare con la vista del mare?
Può essere una distrazione! Quando ho aperto lo studio è stata dura, ero sempre fuori a giocare, girare con gli amici ma adesso lavoro duramente.
A che ora ti svegli al mattino e qual’è la prima cosa che fai?
Vorrei svegliarmi presto, il mio obiettivo è di svegliarmi alle 6 ma adesso la mia sveglia è puntata alle 8. Il sole di Bondi mi sveglia, e le persone sono in spiaggia a fare esercizi già dalle 5 del mattino! Appena sveglio bevo un bicchiere d’acqua e limone, ed esco per una corsa o una nuotata, è così che inizia la mia giornata. Dopodichè faccio colazione al bar, pianifico la mia giornata, rispondo alle mail dall’iPhone, disegno, magari ho qualche colazione di lavoro con i clienti all’Icebergs Pool. É una vita tranquilla, forse troppo a volte, devo impegnarmi a lavorare duramente ogni giorno e non è facile a Bondi! Può essere una trappola! É per questo che mi piace New York per sei mesi all’anno, lì non tutto è così facile, lavoro sempre.
Ci sono ore del giorno in cui preferisci lavorare?
Sempre a dire il vero ma soprattutto la sera tardi intorno alle 10, quando non penso a niente, solo a disegnare.
Come ti organizzi per riuscire a portare a termine tutti i tuoi impegni?
Cerco con tutte le mie forze di migliorare ma in realtà sono sempre stato pigro, e devo combatterci ogni giorno. Sono sempre arrabbiato con me stesso perchè potrei fare di più, è terribile. A volte mi sento giù per non aver fatto più di quanto potevo!
Il tuo sito è ricco di sezioni tra cui un grande store online. Riesci a seguire tutto personalmente o ci sono determinati aspetti del tuo lavoro che deleghi a qualcun altro?
Lavoro con una fantastica squadra a Jeremyville, da Neil e Megan a Liz e l’intero gruppo che svolge i vari compiti dello studio. Io sicuramente non potrei fare tutto da solo, Jeremyville è un lavoro di squadra!
Tra i progetti che hai già realizzato qual è quello che ami di più?
Mi piace fare libri (Vinyl Will Kill e Jeremyville Sessions), o serie di toys. Sono anche orgoglioso delle sneakers Chuck Taylor di Jeremyville per Converse, e del casco di Darth Vader che ho personalizzato e che è stato presentato all’Andy Warhol Museum di Pittsburg. Sono anche orgoglioso dello snowboard che ho disegnato per la Rossignol, e della mostra collettiva al Museo Madre di Napoli.
Ho visto le tua grafiche per Anti Sweden (brand norvegese che produce capi in denim), le atmosfere sono insolitamente oscure e macabre ma il lavoro è come sempre strabiliante. Persino la tua firma è adattata in maniera impeccabile. Dì un po’… ne sbagli mai una?!
Grazie mille, mi fa molto piacere che tu l’abbia visto, vado molto fiero di quel progetto perchè mi piace il denim e i jeans Anti-Sweden sono tra i più cool. Ero così entusiasta che mi hanno chiesto di creare una firma simile a Jeremyville per gli Anti Sweden jeans. Ho anche realizzato un grande poster fluorescente in stile rock da abbinare ai jeans.
Parlaci del mondo dei vinyl toys, tu sei stato il primo a pubblicare nel 2003 un libro interamente dedicato a questa area del design (Vinyl Will Kill, edito da IdN). Credi sia una moda passeggera o che durerà ancora a lungo?
Penso che si evolverà in altre aree, adesso sto disegnando toys per altre aziende come parte di un progetto più ampio. Una maglietta, un poster, un toy, possono essere varie declinazioni di una campagna. Ho già realizzato una serie di 20 mini toys con Kidrobot, e ho altri progetti che stanno per arrivare, perciò per quel che mi riguarda è un campo in cui c’è molta vitalità.
Perché alla gente piacciono tanto?
Credo sia perchè realizzano il desiderio di possedere un’opra d’arte 3D del proprio designer preferito senza dover spendere centinaia di migliaia di dollari per un pezzo originale.
Non trovi che a volte costino davvero troppo?
Tutto dipende dal mercato, dalla domanda, e dal valore degli altri lavori dell’artista.
Ne hai molti? Li collezioni?
Ad oggi possiedo circa 150 pezzi, ne colleziono continuamente, pezzi sempre più particolari, come Kaws. Recentemente ho pagato circa 6000 dollari per un suo pezzo. Mi piace anche Medicom, e faccio la collezione di vari Kidrobot e serie complete.
E dove li tieni? Ho visto le foto del tuo appartamento, l’arredamento è essenziale, non c’è nulla di superfluo.
Li tengo a Bondi Studio, che è il mio spazio di lavoro, la mia casa è a Potts Point a Sydney. Cerco di arredare i miei spazi in modo molto minimale, con pochi oggetti di arredamento perché odio il disordine. La confusione è nemica della felicità e della creatività. Se ho uno spazio ordinato lavoro in modo più efficiente.
Pubblicherai altri libri?
Sì, annucio a Pìcame in anteprima che sto lavorando ad un nuovo libro di Jeremyville! Uscirà quest’anno.
Se non fossi diventato Jeremyville che cosa avresti fatto?
Avrei lavorato come designer d’interni o architetto, quello per cui ho studiato. L’arte è molto più divertente, semplice e veloce, costruire una casa invece può richiedere anni!
Sei innamorato?
Sì, di tutto! Specialmente cibo, architettura, design d’interni, arte!
Ho visto che hai una piscina sotto casa, quante vasche fai in un’ora?
Circa 12-20 vasche ogni volta, è una piscina da 50 mt, e nuoto circa 3 volte a settimana! Anche in inverno!
Non so quando e come ma ti sfido pubblicamente 🙂
Vieni a Bondi, facciamo una gara!
Come mai ti piacciono tanto i baffi?
É una questione di libertà, di individualità e senso di un’altra epoca. Mi piacciono l’atmosfera degli anni ’70, l’innocenza e l’ingenuità, nessun computer in vista. Immagina, solo una penna e un taccuino! A volte il mondo digitale può diventare opprimente. Amo tornare alla natura, ed i baffi sono il mio biglietto per quel luogo.
Ti piace il nostro paese? Tornerai in Italia nei prossimi mesi?
Oh io amo l’Italia!! É un posto così bello, con belle persone, da Milano a Firenze a Roma a Napoli, è tutto magnifico, ogni regione è così diversa. Penso che l’Italia dia tante possibilità di vivere bene, sia in termini di design che di cultura, cucina e in generale di attitudine a vivere bene. É veramente il posto ideale per me. Tornerò alla prima occasione!!
C’è qualche artista italiano che stimi in modo particolare?
Beh, amo i vecchi maestri, come Brunelleschi e il suo Duomo a Firenze, del quale ho studiato l’architettura all’universtità. Amo anche il design italiano, Flos e i fratelli Castiglioni, i mobili di Joe Colombo, Gino Sarfatti, i mobili di Cappellini, Benetton, Alessi, i disegni su tessuto di Gucci, Renzo Rosso e Andrea Rosso di 55dsl. Mi piace molto anche il concept di Diesel, ha una grande influenza su di me.
A cosa stai lavorando attualmente? Dacci qualche anticipazione sui progetti futuri di Jeremyville.
Ahh, a molte cose! Ho appena finito di scrivere il mio ottavo libro per bambini (beh anche per adulti!), uscità nel 2011! Sto per andare a New York, nella Lower East Side, ho un sacco di progetti là e altri a Los Angeles. Ho anche quasi finito il mio prossimo libro di design, che uscirà alla fine di quest’anno. Alcuni toys stanno per uscire e a febbraio il grande lancio di un linea di accessori a New York. Tornerò a Sydney a novembre per prendere parte ad un importante conferenza di design con Fafi e Sarah di Colette, tra gli altri grandi protagonisti. Sto curando la progettazione del libro di design che accompagnerà la conferenza e sto selezionando 50 artisti internazionali che desidero includere all’interno. Ho anche dipinto molto ultimamente. Sono stato contattato per pubblicare un libro di tutti i miei dipinti nel 2011.
Hai letto l’ultimo numero di Pìcame Mag? Cosa ne pensi del nostro progetto e, in generale, dei blog ed e-magazine indipendenti e gratuiti?
Oh mi piace Pìcame, mi è piaciuto leggere l’intervista che avete fatto ad Andrea Rosso, e la grafica è molto cool. Magnifico lavoro. Leggo molti e-magazines ogni giorno e questo è sicuramente uno dei miei preferiti.
Che consiglio ti sentiresti di dare ai tanti aspiranti designer ed illustratori che ci leggono?
Createvi un vostro stile personale e unico. Penso che sia la cosa più importante. É necessario essere immediatamente identificabili come artisti. Deve esserci un concetto dietro al vostro lavoro, non solo un’immagine cool. É facile creare un immagine cool ma deve avere anche sostanza, deve comunicare qualcosa. E siate costanti! Non arrendetevi!
É stato un piacere conoscerti. Stay furry! 🙂
Mi è piaciuta questa intervista, hai fatto molta ricerca e si vede dalla qualità delle tue domande! Spero che vi siano piaciute le mie risposte e spero che i vostri meravigliosi lettori le abbiano trovate interessanti. Grazie mille! “Stay furry too”, e fatti crescere i baffi 🙂 JEREMYVILLE
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Ciao Jeremy, welcome to Pìcame. Tell us about your past, how Jeremyville is born?
Ciao Andrea! Thanks for the invitation, I love Picame! Well Jeremyville started sometime around 2003 when I went to New York and around the world. I wanted to create a special place where other artists and companies could come and visit, hang around the neighbourhood, and collab with me on some projects. So Jeremyville is like a state of mind, it’s not a regular brand, its more a series of projects and concepts. It means that I can do whatever I want in a project, and it can be different to the last one I did. The overall feeling of each project is ‘Jeremyville’, but the medium might change each time.
If someone ask you what is your job what do you answer?
It’s hard to answer, as I write books, do animation, have art shows, write children’s books, design toys, design products. So I just say Creative Director (of Jeremyville) or designer . Or sometimes I say “artist” as that is a more general term. I started out painting, while I was studying Architecture at Sydney University.
When did you realize that it will be your job?
At Uni I edited the student newspaper. Actually that’s when I started drawing, as I needed to fill in the articles I had written, with an image. So I began drawing first just to fill in some holes! One day I collected a pile of my student newspapers, went along to the Sydney Morning Herald, and got some freelance work to draw at the Herald. So I started going in to the art department at the Newspaper while still at uni, and that’s how my career in art began. I never went to art school.
Where do the characters that populate your illustration come from?
Well I draw each night in my sketchbook, so the neighborhood is growing each day, and sometimes I’ll work on a project, like the recent Kidrobot “Thoughts in Jeremyville” series, and that creates a whole new group of characters, based around a story or theme. It’s important that my characters have a story to them, a way for people to relate to them.
What aspects of your life influence/inspire your work?
I have a studio down at Bondi Beach in Sydney, right by the beach, so I’m often out in the ocean, swimming or running. The outdoors is a huge inspiration to me. When I’m at the New York studio, I run along the Hudson River, or cycle. I think health and exercise would be the biggest inspiration for me, as it clears my mind, and a healthy lifestyle is a luxury these days. To be able to be free to go for a run whenever you want, to me that is my idea of freedom.
Tell us about Jeremyville “Community Service Announcement”.
These are simple street posters that I drew firstly for myself, to make my life clearer, stronger and better. They are just little phrases that mean something to me, and hopefully they connect with other people too. I wanted them to have a ‘Community Service Announcement’ feel, so it’s like an empowerment for the whole community. For everyone to try and make their lives better. It’s nothing grand, just a very simple message, drawn in a simple way. I didn’t plan it, I just started drawing and it grew from there! I add to it almost every day.
Your creations are a tribute to life, nature, sun, creatures, real or invented but still “human”. They speak a universal language beyond differences and cultural barriers. Do you think that illustration and, more generally art, contribute in making people together?
I’m so glad you see that in my work, thank you so much!! That is exactly what I try and do in my work. For me at least, art is about “connection”. Connecting with all people from all countries, all ages, who somehow appreciate what you do, and can bring a bit of my work into their lives. To me, art is about contributing something to the world, a simple, new message, a lovely icon, a powerful symbol. Just something that becomes a popular part of our times. Not all artists try to do this, I can only speak for my own motivations, and aims. Something like Guernica by Picasso for example, that was a powerful image for his times, and summed up the feeling of many people of that era. Or the I LOVE NY symbol by Milton Glaser, or the Smurfs, or Mickey Mouse, or a mural by Keith Haring. I love a design that become a universal symbol for something, or for a period in time, because if it has done that, it has made a connection, and touched people. Art should touch people, to connect and move. Well that is my idea of art anyway!
Which studies did you dedicate to? Did you attend any design school?
I have a degree in Architecture from Sydney University, I didn’t go to art school or design school. So you could say I’m self taught as an artist and designer.
When you draw do you use ink or pencil?
Anything! But I love an ink marker pen in a sketchbook, that is my main simple tool I use anywhere. I don’t draw in pencil first, I just draw straight with ink. It’s like a musician just playing an acoustic guitar, the ink pen is my acoustic guitar. Then maybe a full electric band comes later.
Tell us about your design approach, when you face the white page you already have clear ideas or you just release your imagination?
It depends on the reason I’m drawing, if it’s for a client, I have a specific brief in mind, and I’ll draw for that, or if it’s for just me, I’ll draw anything that comes into my mind. I think that way you stay open to new ideas, and I always want to grow as an artist, to always explore new ideas and subject matter. But when I just draw, I do have a clear idea in my mind, if it’s for say a screenprint. I have the image in my head, and I just draw it down on paper.
Do you prefer Sydney or New York? Which is the city that inspires your work the most?
Ahh, both! They each have their own atmosphere, Sydney for the great coffee, great surf, the outdoors, amazing culinary scene, creativity, amazing weather. New York for the great work opportunities, networking, energy, the arts and culture, and proximity to the rest of the world. Australia can sometimes feel like an isolated island, and I feel like I’m in exile on the island of Elba sometimes! A great coffee to me is the most important thing to get right each day, and Sydneysiders LOVE their coffee. It is a huge scene here, and that is why I love Italy so much, because I can get a really great Espresso anytime, and have an arancini or panini anywhere, such a simple answer to living well. Italy has lots of answers on how to live life well. I think Sydney does too. If you get things right like good coffee, it makes the day that much easier, and life that much sweeter!
Tell us about Bondi Beach, why did you choose to live and work in this place?
It is amazing, the sky is so huge, the roar of the waves are always there, and the salt spray in the air just clears your mind, and makes working and living such a joy. Everyone should spend time by the ocean at least once in their lives, it will actually change you as a person.
How is drawing in front of the sea?
It can be distracting! I When i first opened the studio there it was hard, I was always out playing, or hanging out with friends, but now I work harder there!
What time do you get up in the morning and what do you do as your first thing?
I want to get up earlier and earlier, my aim is to get up at 6am, but now it’s about 8am. The sun wakes me up down at Bondi, and everyone is out exercising from about 5am! So as I’m up, I have a glass of water with lemon, and then go for a run or a swim, that’s how I start my day. Then breakfast at the cafe, plan my day, answer emails on the iPhone, draw, maybe have a breakfast meeting with a client at the Icebergs Pool. I’ts really quite a chilled life, almost too easy sometimes, I have to try and work harder each day as it can all get a bit too cruisy and easy down at Bondi!! It can be a trap! That’s why I love new York for half the year, I can’t have it too easy there! I’m always working there!
During the day there are some hours in which do you prefer to work?
All the time really, but I do enjoy late at night, around 10pm, when I can just think of anything and just draw.
How do you organize yourself to accomplish your to do list?
I’m always trying harder and harder to improve, I’m actually a naturally lazy person, and I have to fight that each day. I always feel angry at myself for not doing more, it’s terrible, I’m too hard on myself, but then I feel I’m not hard enough, and feel down that I have not done more! I’m like a little kid who doesn’t want to stop playing with his toys and it’s way past my bedtime!
Your website is full of sections including a rich store online. Do you manage everything by yourself or there are certain aspects of your job that you delegate to someone else?
I work with a wonderful team at Jeremyville, from Neil and Megan, to Liz and the whole crew who work on various areas of the studio. I definitely could not do this on my own! Jeremyville is a real team effort.
What is the projects you love the most among those that you have already realized?
I always love creating books (Vinyl Will Kill, and Jeremyville Sessions), or a toy series. I’m also proud of the Jeremyville Chuck Taylor sneakers by Converse, or the Darth Vader helmet I customised that was shown at the Andy Warhol Museum in Pittsburg. I am also proud of the snowboards I designed for Rossignol, and the group show at the Madre Museum in Napoli.
I saw your work for Anti Sweden (a Norwegian brand which produces denim clothes), the atmosphere is dark and macabre, but the results is amazing as usual. Even your signature suits perfectly. Tell me… you never mistake?!
Thanks so much! I’m so glad you saw those, I was very proud of that project, as I love denim, and Anti Sweden Jeans from Norway is one of the coolest labels to come out recently. So I was stoked they asked me to create a signature pair of Jeremyville x Anti Sweden jeans. I also designed a large rock style fluo poster to go with the jeans.
Tell us about the world of vinyl toys, You were the first to publish in 2003 a book entirely dedicated to this area of design (Vinyl Will Kill, published by IdN). Do you think it’s a fad or will last longer?
I think it has evolved into other areas, right now I’m designing toys with other companies, as a part of the overall project, so it’s entered into the design vocabulary as a legitimate extension of a campaign. You might do a t-shirt, or a poster, or a toy, it’s another extension of the art. I just released a series of 20 mini toys with Kidrobot, and I have some more toy projects coming up, so for me the genre is very much alive.
Why people like it so much?
I think it’s because you can hold a piece of 3D art in your hand, from your favourite designer. It’s a way to own a piece of the output of the artist, without having to spend hundreds of thousands of dollars on an original piece.
Don’t you think that sometimes they cost too much?
It all depends on the market, the demand, and the value of the artist’s other work.
Do you have many? Do you collect them?
I have about 150 pieces so far, I always collect more, but more specialised pieces, like KAWS. I recently paid about $6,000 USD for a piece of his. I also like Medicom, and I do collect various Kidrobot toys and full series.
Where do you keep them? I saw your apartment’s pictures, the furniture is essential, nothing superfluous.
I do have them on display at the Bondi Studio, that is my work space, my home is in Potts Point Sydney. I try to keep my spaces very very minimal, and empty, only a few objects of furniture, as I hate clutter. Clutter is the enemy of my happiness and creativity. If I have an ordered space, I work so much more efficiently.
Will you publish others books?
Yes! I can announce to Picame for the first time, that I am working on a new Jeremyville book! It will be out this year!
If you had not become Jeremyville what would you have done?
I’d work as an interior designer and architect, as that was my training. Art and design is a lot more fun though, and quicker and easier, not like building a house which can take years!
Are you in love?
Si, with everything! especially food, architecture, interior design, fine art!
I saw that you have a pool downstairs, how long do you swim?
About 12 -20 laps each time, it’s a 50 mt pool, and I swim about 3 times a week! Even in winter!
I don’t know when and how but I challenge you publicly 🙂
Come on over to Bondi and we’ll have a race!
Why do you love so much mustache?
It’s about freedom. It’s individuality, and sense of another era. I love the vibe of the 70’s, the innocence and naivity, not a computer in sight. Imagine that! Just a pen and sketchbook! I try and hold on to that feeling. Sometimes the digital world can become too overwhelming. I like to get back to nature, and the mustache is my ticket to that place.
Do you like our country? Will you come back to Italy in the next months?
Oh I LOVE Italia!!! so many great times, so many great people, from Milano to Firenze to Roma to Napoli, it’s all great, each region is so different, and I really think Italy has so many answers on how to live well, in terms of design, culture, cuisine, and the general attitude of living life well. Its really my kind of place. I will come back at any chance I get really!
There is any Italian artist that you like in a particular way?
Well I love the old masters, like Brunelleschi, and his Duomo, Firenze, I studied that in architecture at university. I also love Italian design, Flos and the Castiglioni brothers, Joe Colombo’s furniture, Gino Sarfatti, Cappellini furniture, the Benetton concept, Alessi, the fabric designs of Gucci, Renzo Rosso, and Andrea Rosso of 55DSL. I love it when business combines with art in Italy, because I think that’s when beautiful things happen in terms of products. I also love the Diesel concept and success so much. It is a big influence on me.
What are you working on at the moment? Give us some previews of Jeremyville future projects.
Ahh, so much, I just finished writing my 8th kids book (well for adults also!) 2011 will be when these come out! I’m also leaving soon for the summer at the New York studio, in the Lower East Side. I have lots of projects on there, and also new projects in LA. I’ve almost finished my next design book too, which will be out at the end of this year. I have some more toys coming out, and a big launch of a line of accessories in New York in February, I’ll be there for some signings. I’m also flying back to Sydney in November to be a part of an important design conference, featuring Fafi, and Sarah from Colette, among other great speakers. I’m curating the design book that goes with that conference, so I’m selecting 50 International artists who I want to be in the book. I’m also doing a lot more screenprints, and involved in art shows, so I’ve been painting a lot lately. I have been approached to release a book of all of my fine art paintings in 2011.
What do you think about Pìcame and, generally, about blog and indipendent/ free e-magazine?
Oh I love Picame, I loved reading the interview with Andrea Rosso, and the graphics on the page are really cool. Great work. I see a lot of e-zines every day, this is easily one of my favourites.
What advice would you give to the many upcoming designer and illustrators that read us?
Create your own unique voice, and your own unique style. I think that is everything. It needs to be instantly identifiable as yours alone. Also have a concept behind your work, not just a cool image. It’s easy to create a cool image, but it needs to have substance too, it should say something. And keep going! don’t give up!!
It has been a pleasure. Stay furry 🙂
These were great questions man, I loved it, you did a lot of great research, and it shows in the quality of your questions. I hope you enjoyed my answers, and I hope your wonderful readers found it interesting. Grazie Mille! Stay Furry too, and grow a mustache!!! 🙂 Jeremyville