Luis Mendo insegue l’ispirazione nelle strade che percorre, negli sguardi che incrocia e negli interni delle abitazioni che rappresenta nella loro purezza e intimità, come se aprendo pian piano le porte ci lasciasse sbirciare con garbo. Il suo è un tratto maturo e ricco di tutti quei minuziosi particolari che riempiono l’immagine e raccontano scene di quotidianità, dal Giappone all’Italia, passando per tutto il resto del mondo. Utilizza uno stile che egli stesso definisce “analogico digitale”, giocando con il colore e la luce, e predilige scorci di vita urbana, storie di vita e candide emozioni.
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Tokyo è la città in cui si rifugia dopo aver capito che la vita lavorativa come art director e designer lo stava stressando troppo, come ha raccontato di recente ai colleghi di It’s Nice that. È così che nel 2013 decide di prendersi un periodo sabbatico e quattro anni dopo, insieme alla moglie, si trasferisce definitivamente e fonda Almost Perfect, una residenza creativa per artisti, dove esporre e far dialogare visioni differenti e cosmopolite.
Durante il lockdown, Mendo ha sviluppato un interessante progetto personale realizzando le copertine per una fantomatica rivista immaginaria, The Home Stayer, che esplora quella città che tutti noi chiamiamo semplicemente casa. Se vi suona familiare è perchè avrete sicuramente notato una certa somiglianza con le iconiche copertine del ben noto The New Yorker, a cui l’artista stesso ha dichiarato di essersi ispirato. Le illustrazioni realizzate in tutto sono nove e le potete trovare sul sito e su Instagram, insieme a tanti altri lavori di Mendo.
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