Amante dei viaggi e della carta, le piace “disegnare con le forbici” e ha in progetto di creare con i suoi collage un ideale giro del mondo
Non è la prima volta che vi parliamo del talento di Helga Aversa. Oggi ci siamo fatti raccontare come nascono la sua passione per l’illustrazione, il suo modo di lavorare e le sue inesauribili fonti di ispirazione. Il tutto accompagnato da una selezione di lavori fatta dalla giovane artista napoletana appositamente per i nostri lettori.
IDENTIKIT
Nome e cognome: Helga Aversa
Data di nascita: 17/02/1995
Professione: Illustratrice
Luogo di residenza: Napoli – Milano
Sito web: helgaversa.bigcartel.com
Instagram: @helgaversa
Facebook: Helga Aversa
Ciao Helga e benvenuta su Picame. Iniziamo con una breve introduzione per i nostri lettori: chi sei, da dove vieni e che cosa fai.
Ciao Picame! Sono Helga, ho 26 anni e sono nata e cresciuta a Napoli. Vivo da 8 anni a Milano e sono un’illustratrice. Sono da sempre appassionata all’arte, al disegno, al bricolage e ad ogni sorta di lavoretto. Adoro viaggiare e fin da piccola traccio i miei viaggi su sketchbook attraverso disegni e piccoli appunti, il tutto assortito da mappe, biglietti aerei e ingressi ai musei. Mi sono laureata al Politecnico di Milano in Design degli Interni e Design del Prodotto e ho seguito un master in illustrazione, il MiMaster Milano, che mi ha aperto le porte al mondo dell’illustrazione trasformando il disegno da hobby a professione.
Il primo disegno tuo che ricordi?
Il primo disegno che ricordo è quello di una lavatrice. A dire la verità non ne ricordo una in particolare perché di lavatrici ne facevo tantissime! Ricordo che in un periodo tra i 6 e gli 8 anni avevo capito a grandi linee il concetto di volume e di prospettiva e disegnare lavatrici mi dava grande soddisfazione. Facevo prima un cubotto bianco al tratto, poi mettevo in alto tutti i tasti a forma di tondini, quadratini e rettangoli e poi… la mia parte preferita: facevo il grande cerchio per l’oblò e lo riempivo di colori! Mi piaceva che tutti quei disegni fossero simili ma anche un po’ diversi perché i vestiti erano sempre mischiati in modo nuovo e sentivo di poter liberare nell’oblò tutta la mia creatività. A pensarci questo approccio rispecchia ancora la mia personalità: cerco sempre uno schema, un rigore nelle forme e nelle cose per poi ricavarmi sempre uno spazio in cui sentirmi libera da ogni regola.
Il collage è la tecnica che ti caratterizza e che è perfetta per il tuo progetto Lettere X, a proposito: come è nato?
Il progetto “Lettere X” è nato durante il periodo di pandemia dalla nostalgia per i viaggi… Ho pensato: se non possono viaggiare le persone facciamo viaggiare i luoghi! Sono partita dalla mia città, Napoli, e l’idea delle buste delle lettere mi è venuta guardando la forma triangolare dell’aletta che ricorda quella di una montagna o appunto quella di un vulcano. Poi, dopo aver realizzato quella di Napoli, ho pensato al Duomo di Milano e alla sua forma appuntita e da lì poi ci ho preso gusto e ne ho fatte tante altre! Partendo dalle buste delle lettere mi è venuto naturale utilizzare la tecnica del collage, che oltretutto adoro! Mi piace questa tecnica perché, come diceva Matisse, “abolisce il confine tra linea e colore a beneficio di una creazione compatta”. Si chiamano “Lettere X” perché vogliono rimandare a quella X che spesso da bambini si usava per indicare la preposizione “per” nei bigliettini. Ogni lettera è principalmente una dedica alla città rappresentata ma mi piace anche pensare che ognuno possa associare un luogo ad una persona speciale.
Lettera X Napoli
Qual è il luogo o l’atmosfera che preferisci per lavorare?
Lavoro principalmente a casa, su un bel tavolo vicino alla finestra ma sono abbastanza nomade. Mi capita spesso di passare del tempo in altre città oltre che a Milano, vado spesso a Napoli dove c’è la mia famiglia e a Torino dove abita mia sorella e in queste nuove case mi creo sempre il mio angolino creativo e disordinato. Se potessi portarmi tutti i cartoncini/materiali in giro mi sposterei ancora di più e lavorerei ovunque!
Hai un’illustrazione alla quale sei particolarmente legata?
È difficile sceglierne una perché sono affezionata a tanti posti e quindi di conseguenza a tante illustrazioni che ho realizzato. Tra le mie preferite c’è il collage di Procida, più precisamente della Corricella, il porto antico dei pescatori dell’isola. È uno dei posti che mi piace di più in assoluto: quelle casette colorate, una vicina all’altra vicino al mare, mi hanno fatto venire voglia di comprare dei cartoncini color pastello, di tagliarli e comporli tra loro, cercando di sintetizzare le forme e di rendere allo stesso tempo riconoscibile quel paesaggio.
Procida
Tre artisti che ti senti di consigliare ai nostri lettori.
Mmm… direi Saul Steinberg, David Hockney e Christoph Niemann.
Se non fossi un artista cosa ti piacerebbe essere?
Questa è una domanda abbastanza difficile. In verità non riesco troppo a immaginarmi a fare altro, purtroppo o per fortuna! Ci sono alcuni campi che mi interessano molto, come la psicologia e la sociologia e spesso mi ritrovo a leggere articoli specifici su questi temi. Nonostante questo non riuscirei a vederli come una professione. Mi piacerebbe sicuramente insegnare, credo sia molto importante condividere la propria passione coinvolgendo i ragazzi e dandogli la libertà di esprimersi tramite l’arte.
Lettera X Milano
Un artista o un personaggio del passato o del presente che ti piacerebbe incontrare di persona?
Mi sarebbe piaciuto tantissimo conoscere Bruno Munari, per il suo modo di vedere il mondo, per la sua trasversalità e per la sua capacità di superare i limiti. Mi rifaccio alle parole di Gillo Dorfles: “Munari rimane l’inventore di un modo di vivere e lavorare: un modo di concepire la vita come lavoro e il lavoro come gioco, ma il gioco anche come la base di ogni attività creativa, anche la più seria”.
Su cosa stai lavorando in questo periodo?
In questo inizio settembre sto riprendendo tutti quei progetti che avevo lasciato prima dell’estate: sto continuando a lavorare su nuovi collage di altre città o borghi italiani ma l’idea è di iniziare presto una nuova serie di Lettere X con le più importanti città europee. Non vedo l’ora di mettermi all’opera in questo nuovo progetto!