In piena era digitale il giovane Kim Roselier realizza i suoi lavori interamente a gouache e acquerello, senza ritocchi o elaborazioni, ma con un’impostazione decisamente moderna. Con gli anni ha via via “asciugato” i dettagli delle composizioni, elaborando un suo personale minimalismo, dove il fondo bianco viene usato al pari delle campiture colorate. Non ha ceduto ai facili virtuosismi, tipici delle tecniche manuali, ma ha conservato dell’acquerello il gioco delle trasparenze e delle sovrapposizioni. L’effetto è una sorta di digitale “fatto a mano”, che si fa apprezzare per la sua “imperfezione”.
I suoi soggetti sono spesso legati al sesso e la tecnica manuale non fa che esaltare la sensualità tattile delle sue tavole, mai volgari. Il gioco del vedo non vedo ci stimola a ricostruire, come in un puzzle, le forme e le situazioni rappresentate.
Kim vive e lavora a Parigi, di ritorno da un’esperienza a New York. Una video-intervista (in francese) ci svela il suo modo di lavorare. Un bel portfolio lo trovate anche sulle pagine dell’agenzia che lo rappresenta.