Il Kamasutra, in sanscrito Kāma Sūtra (Kāma = amore sensuale e Sūtra = aforisma, ovvero Aforismi sull’amore sensuale), è tra le più importanti opere della letteratura sanscrita realizzata da Vatsyayana, filosofo indiano che si suppone sia vissuto fra il primo e il sesto secolo dell’era cristiana.
Curiosamente il libro è soprattutto una guida su come essere un buon cittadino e tratta, per l’appunto, delle relazioni fra uomini e donne. La descrizione delle proverbiali 64 posizioni dell’amore (otto modi di fare sesso moltiplicati ciascuno per otto posizioni), in realtà, occupa solo un quinto dell’intera opera. Più che sufficiente per far sì che schiere di artisti, nel corso della storia, abbiano dedicato il loro talento dell’immaginario erotico in essa contenuto, così come testimoniano le famose sculture dei templi indiani di Khajuraho, risalenti al primo secolo d.c.
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In Italia, oltre ai celebri affreschi di Pompei la diffusione di immagini erotiche ha un altro precedente storico molto popolare. Sto parlando de “I Modi” o “Le sedici posizioni”, un’opera rinascimentale che può essere considerata il primo caso italiano di scene di sesso esplicito pensate per essere commercializzate, paragonabili agli attuali comics e graphic novel. Le incisioni originali risalgono al 1524, ad opera di Marcantonio Raimondi, a sua volta ispiratosi ai dipinti erotici di Giulio Romano. Nel 1526 la serie viene accompagnata e impreziosita dai “Sonetti Lussuriosi” di Pietro Aretino. Le stampe sono state censurate e bruciate diverse volte, ma grazie alla loro popolarità sono state riprese da vari artisti fino alle soglie dell’800.
Arrivando al nostro recente passato voglio proporvi una selezione delle grandi firme storiche del racconto erotico per immagini che si sono ispirate al Kamasutra.
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Attribuita al celebre illustratore e cartellonista Marcello Dudovich è la serie di 12 tavole intitolata Il tappeto rosso, realizzata attorno al 1920.
Guido Crepax, famoso per il celebre personaggio della sensuale Valentina, ha disegnato le versioni a fumetti di alcuni classici dell’erotismo. Tra queste spicca L’Histoire d’O, del 1975 e, soprattutto, una storia senza parole ancora più onirica, intitolata Valentina e la lanterna magica, del 1980, dove le posizioni del Kamasutra sono utilizzate come un abbecedario ricorrente. Le pagine si susseguono come tavole di pura illustrazione, caratterizzate dalla tipica impaginazione “crepaxiana”, frammentata e ricca di dettagli.
Caso del tutto particolare e unico nel suo genere è il Kamasultra, parodia umoristica nel tipico stile grottesco del grande Benito Jacovitti, scritta in collaborazione con Marcello Marchesi e pubblicata nel 1977.
Il talento iperrealistico di Tanino Liberatore dà vita nel 1978 alla saga di Ranxerox, ideata da Stefano Tamburini. Le avventure del protagonista, un robot con sembianze umane costruito con i pezzi di una fotocopiatrice, sono ambientate a Roma, in un futuro distopico, dove il sesso si mescola con la violenza gratuita.
Di Roberto Raviola, alias Magnus, celebre autore di Kriminal e Alan Ford, voglio citare la trasposizione in novel graphic de Le 110 pillole, un classico della letteratura cinese erotica del Cinquecento, pubblicato nel 1985, dove la perfezione stilistica del suo disegno raggiunge i livelli più alti.
Apparentabile allo stile di Magnus è anche l’elegante tratto di Roberto Baldazzini, che a partire dal 1996 ha creato una galleria di personaggi femminili fortemente caratterizzati dalla sensualità e dall’erotismo, spingendosi fino a descrivere il mondo transessuale.
Altra saga erotico-fantascientifica ambientata in un futuro post apocalittico è quella di Druuna, firmata da Paolo Eleuteri Serpieri. Iniziata nel 1985 la serie ha continuato ad arricchirsi di nuovi episodi nell’arco di oltre trent’anni, collezionando finora 10 episodi.
George Pichard è famoso per le sue eroine “al naturale” (una per tutte la saga erotico-politica di Paulette, creata con George Wolinski negli anni ’70 del secolo scorso). Pichard pubblica il “suo” Kamasutra nel 1991.
Anche il grande Jean Giraud, alias Moebius, si è dedicato all’erotismo, raccontandolo in singole tavole o come parte di storie più articolate.
La già ricca e virtuosistica produzione erotica di Milo Manara si è confrontata direttamente col grande classico, pubblicando nel 1997 una sua personale versione attualizzata, nella quale le protagoniste femminili devono affrontare un viaggio in bilico tra il sogno e il fantastico, esile pretesto narrativo per l’esibizione delle varie posizioni.
All’arte di Manara possiamo affiancare la più recente produzione della fantomatica Apollonia Saintclair, alla quale abbiamo già dedicato la nostra attenzione.
Più recente e non direttamente ispirato al libro è però da citare, per l’elegante sensualità e l’espressività cromatica, la serie di disegni raccolti sotto il titolo Nell’acqua che Lorenzo Mattotti ha pubblicato nel 2005.
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