Nei dipinti di Jess Allen la presenza umana si manifesta solo attraverso la sua assenza. L’artista dipinge uno spazio-tempo metafisico e silenzioso nel quale ombre impalpabili lasciano tracce di un presente che sta svanendo. La figura umana appare solo sotto forma di ombra, l’unica vera protagonista, alla quale è affidato il compito di raccontare storie e parabole di relazioni sentimentali.
Talvolta questo racconto è lasciato agli oggetti: un libro aperto e abbandonato sul divano, poltrone, scatole e sacchetti vuoti. I loro equilibri compositivi ricordano l’essenzialità delle nature morte di Giorgio Morandi, con cui Allen condivide il senso di profonda intimità e comunione tra le cose e lo spazio.
Per gli studi dei soggetti Allen si serve della fotografia, utile per fissare il momento in cui la luce esprime un particolare stato emotivo. Originaria del Dorset, contea sud-orientale della Gran Bretagna, ha trascorso la maggior parte della sua infanzia a Londra, dove ha studiato al Camberwell College of Arts e successivamente alla Falmouth School of Art, in Cornovaglia, dove vive e lavora con il marito scultore.
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