Per realizzare i suoi autoritratti enigmatici Iness Rychlik appoggia sul corpo oggetti e materiali che scatenano una forte reazione allergica (i cui sintomi sono fortunatamente temporanei) provocando un evidente arrossamento della pelle.
È lei stessa a definire il suo stile come erotismo concettuale. Il corpo nudo è come la tela dove vengono impressi i simboli della solitudine e della crudeltà in modo sottile ed evocativo, consentendo alle donne di identificarsi e rivendicando un’identità femminile collettiva. Gli indumenti antichi e gli oggetti di scena riportano alla Gran Bretagna vittoriana, per Iness l’ambientazione ideale per esprimere la sua idea di condizione femminile sottoposta a regole inique.
Questa forma di autolesionismo si inserisce all’interno di una espressione artistica che possiamo far risalire alle performance e alla body art degli anni ’70 e che trova in un’artista come Gina Pane istanze etiche molto simili, continuate poi fino ai giorni nostri con la popolare Marina Abramović.
Iness Rychlik, che è anche regista, si è laureata in Cinema alla Screen Academy Scotland. Di recente ha diretto e girato due mini-documentari sull’arte per la BBC Scotland. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive a livello internazionale. Attualmente vive e lavora tra Londra e Edimburgo.
Per approfondire potete guardare questa video-intervista e visitare il suo sito e il suo profilo Instagram.