Le illustrazioni di Davide Spelta sono il risultato delle sue esperienze e delle sue più grandi passioni: il disegno, i fumetti e il cinema. Da un piccolo paese nella provincia di Cremona sì è spostato a Milano per cercare di trasformarle in un lavoro, e ci è riuscito.
Davide ha studiato prima allo IED e poi al Mimaster e oggi collabora con importanti realtà editoriali tra cui Mondadori e Feltrinelli. Ci siamo conosciuti circa un anno fa quando, attraverso un contest, Picame ha commissionato alla classe Mimaster la realizzazione della creatività di Indiscienza, festival di divulgazione scientifica organizzato dagli allievi del Collegio Ghislieri di Pavia. A causa della pandemia l’edizione è stata rimandata al 2021, e mentre scriviamo si è conclusa da pochi giorni. Ho parlato di questo e di tanti altri aspetti che riguardano il lavoro e la vita di Davide nell’intervista che segue.
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Indiscienza 2021 – Davide Spelta x Mimaster – Art direction: Picame
Nome e cognome: Davide Spelta
Data di nascita: 23 Marzo 1995
Professione: Illustratore
Luogo di residenza: Castelleone (CR)
Sito web: davidepelta.com
Instagram: @d.spelta
Ciao Davide, iniziamo con una breve introduzione per i nostri lettori: chi sei, da dove vieni e che cosa fai.
Ciao a tutti, mi chiamo Davide Spelta e sono un illustratore di 26 anni con sede a Castelleone, un piccolo paese in provincia di Cremona. Ho studiato illustrazione allo IED Milano e nel 2020 mi sono trasferito per breve tempo in città per frequentare il Mimaster. Negli ultimi due anni ho lavorato come illustratore per diversi clienti che includono magazine e case editrici. Amo guardare film, ascoltare del buon rap e indossare t-shirt con grafiche che spaccano.
Descrivi il tuo stile in tre aggettivi.
Sintetico per quanto riguarda le forme, equilibrato nella composizione e sicuramente colorato.
Quando hai capito che nella vita avresti voluto fare l’illustratore?
Come penso chiunque faccia questo lavoro, ho sempre avuto la passione per il disegno, ma crescendo in provincia senza frequentare scuole d’arte e avere contatti con una realtà creativa come può essere Milano, non ho mai pensato di poter fare di questa mia passione un lavoro. La prima volta che ho capito di voler fare l’illustratore è stato solo dopo essere entrato in contatto con il mondo universitario. Quando ho scoperto dell’esistenza del corso di Illustrazione tenuto da IED Milano tutto mi è stato chiaro.
Ci sono degli artisti, contemporanei o del passato, che hanno influenzato il tuo percorso?
Sicuramente Magritte, il suo approccio surrealista nell’accostare due elementi che non hanno nulla a che fare tra di loro può essere sfruttato per trasmettere un messaggio in modo efficace, aspetto fondamentale quando si parla di illustrazione editoriale. Un altro artista fonte infinita di ispirazione è Depero, da quando l’ho scoperto ho una vera passione per il suo lavoro e i molteplici usi che ne ha fatto che spaziavano dalla pittura, alla grafica pubblicitaria e al design.
Di recente hai prodotto per Feltrinelli la copertina e alcune illustrazioni interne dell’edizione per ragazzi de “Il Bar Sotto il Mare” di Stefano Benni. Com’è stato confrontarsi con un nome e con un titolo così importante?
Non nascondo che un lavoro come questo porta con sé anche ansie e insicurezze ma quando si lavora con un ottima art direction è facile superare questo ostacolo. Potrei dire che il progetto ha trovato la sua forma nelle prime due settimane di lavoro, una volta scelta la strada da percorrere è stato tutto in discesa.
Copertina per “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni, Universale Economica Feltrinelli Ragazzi
Abbiamo lavorato insieme alla locandina del festival Indiscienza 2021, dedicato al ruolo che la scienza ricopre nel cinema. Da dove hai tratto l’ispirazione?
Essendo un appassionato di fantascienza, per un brief come questo avevo così tanti spunti di ispirazione da non sapere quale scegliere. Parlando dell’idea selezionata tra le proposte che ho realizzato, la fonte di ispirazione è stata “Le Voyage dans la Lune” di Georges Méliès. Il fatto che Méliès sia considerato il padre della regia mi ha dato lo spunto per citare questo suo capolavoro inquadrandolo da un punto di vista diverso, da dietro le quinte, in mezzo alla regia, tra costumisti, runner e macchinisti, che in questo caso però sono decontestualizzati e messi a svolgere il loro lavoro nello spazio a due bracciate di vuoto dalla Luna stessa.
Il lavoro di cui vai più fiero o che ti rappresenta di più?
È la copertina per il romanzo “La stagione più crudele” di Chiara Deiana, che non ringrazierò mai a sufficienza per il supporto e la fiducia che ha dimostrato verso il mio lavoro. Ho sempre avuto una forma di feticismo per le copertine dei libri ben riuscite, quelle che hanno la capacità di evocare il contenuto del libro senza diventare descrittive, Avere avuto la possibilità di lavorare su un titolo così interessante e poi vedere il mio lavoro esposto sugli scaffali delle librerie è stata veramente un grande soddisfazione, sia personale che professionale. Ho avuto il piacere di collaborare ancora con Chiara recentemente, a breve news!
Copertina per “La stagione più crudele” di Chiara Deiana, Mondadori
Quali sono le tue passioni, oltre all’illustrazione?
Sono un appassionato di fumetti e cartoni animati giapponesi, con particolare fervore per i capolavori prodotti dallo Studio Ghibli. Ho un debole per i film di fantascienza e amo particolarmente guardarli al cinema, dove spero di poter tornare al più presto! Sono cresciuto con la testa nella cultura Hip Hop, questo combinato con la mia predilezione per il disegno ha dato vita a una grande passione per i graffiti e la street art.
A cosa stai lavorando in questo momento?
In questo momento sto progettando un illustrazione murale per l’associazione AVIS Castelleone. Si tratta di tre muri di 5x2m in sequenza che devono raccontare la missione di AVIS vista attraverso gli occhi del donatore e del ricevente.
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