I micro/macro mondi di Ilya Milstein sono disegnati interamente con una UniPin su carta e poi colorati e rifiniti con Photoshop. Le sue fonti di ispirazione sono certamente rintracciabili nella città stessa che lo ospita, New York, con il bagaglio di culture e contaminazioni che porta con sè, ma non mancano tavole con ambientazioni europee.
Sono città ricolme di persone, il cui substrato viene a galla naturalmente, mostrando ogni singolo particolare. Scompaiono talvolta persino le pareti, per mostrare ciò che accade all’interno degli ambienti domestici e lavorativi senza lasciare nulla all’immaginazione. I quartieri diventano circolari e confusionari, brulicanti di vita, oggetti ed architetture.
– Leggi anche: Perdersi negli infiniti dettagli delle illustrazioni di Bertrand Aznar
Qualcuno ha sottolineato l’eccessiva vicinanza con il lavoro di Martin Handford e con il suo celebre Where’s Wally anche se nel caso di Milstein la ricerca non è tanto sul singolo personaggio, quanto su un contesto più ampio che viene immortalato in un preciso istante nel tempo.
Tra i suoi ultimi lavori vi segnaliamo il bellissimo puzzle di 1000 pezzi The World of Agatha Christie, raffigurante la scrittrice nella sua casa nel Devon circondata da 90 personaggi e oggetti che si riferiscono alla vita e al suo lavoro.
Perdetevi anche voi tra le sue illustrazioni e poi andate a seguirlo su Instagram o visitate il suo sito.