Un’esplosione di colore e texture caratterizza le illustrazioni di Giulia Tassi che, essendo un amante della montagna e della natura, ritrae spesso animali e paesaggi montani, reinterpretati con uno stile che trasmette gioiosa serenità. La sua incontenibile passione per il colore trasforma in una festa anche i ritratti e le a le altre situazioni interpretate con i suoi lavori.
Giulia è la capo redattrice di Pelo magazine, edito dal collettivo di cui fanno parte, oltre a lei, altri autori che vi abbiamo già proposto in passato: Lucia Biancalana, Giulia Pastorino, Alice Piaggio, Andrea Antinori, Giovanni Colaneri e Davide Bart Salvemini. Ha frequentato la scuola universitaria di Lugano per poi specializzarsi in illustrazione all’ISIA di Urbino e diventare una freelance. Ha illustrato per Pearson Italia una lettura dedicata a Frida Khalo.
Ecco l’header che Giulia ci ha voluto regalare e che apre l’intervista con cui si racconta ai nostri lettori.
Ciao Giulia. Iniziamo con una breve introduzione per i nostri lettori: chi sei, da dove vieni e che cosa fai.
Ciao a tutti! Vivo in provincia di Sondrio in un piccolo comune sperduto tra le Alpi e lavoro come illustratrice e grafica freelance.
Come è nato lo stile a texture “pointilliste” che caratterizza le tue illustrazioni?
Non me lo sono mai chiesta. Probabilmente ho usato le textures a pois in un’illustrazione che me lo richiedeva, l’effetto mi è piaciuto e da lì è diventato un elemento stilistico. Non so darvi una vera spiegazione ma questa mi sembra la più plausibile.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Sicuramente la natura che mi circonda, ho scelto di tornare a vivere nel mio paese natio per essere immersa nel verde. Mi vien voglia di disegnare guardando immagini della cultura popolare perché legate ad un mondo contadino e artigianale che mi incuriosisce molto.
Quale tecnica utilizzi?
Prediligo la pittura digitale per una questione di tempistiche ma mi diverte la pittura con acrilico e il disegno con pennarelli.
Abbiamo già pubblicato molti autori che fanno parte del nutrito gruppo di Pelo. Secondo te il collettivo è un’esperienza consigliabile per la visibilità e la promozione di un illustratore?
L’unione fa la forza! Credo che Pelo abbia dato un aiuto in termini di visibilità a tutti noi. Col fatto che viviamo sparsi per tutt’Italia siamo riusciti a far arrivare la rivista un po’ ovunque. Il passaparola è molto importante per ricevere nuovi incarichi lavorativi.
Tre artisti che vuoi consigliare ai nostri lettori.
Solo tre? Sceglierò dei bravi illustratori usando come parametro la distanza.
Lia Tuia disegna delle illustrazioni che mi piacciono tantissimo e vive come me in Valtellina.
Al confine nazionale opposto, a Palermo, c’è Giulia Conoscenti che oltre ad essere bravissima è un’amica meravigliosa.
All’estero vi propongo un’altra fantastica amica e illustratrice: Naida Mazzenga, laziale d’origine ma ormai barcellonese d’adozione.
Digitale VS analogico: uno strumento tradizionale ed uno tecnologico a cui non potreste mai rinunciare.
La mia solcatissima tavoletta grafica per il digitale e la brillantissima pittura acrilica per l’analogico.
Quanto è importante per un artista la presenza sui social media?
Sembra essere diventato essenziale essere presenti sui social. È un po’ come la questione del passaparola, più il proprio lavoro creativo viene condiviso sui social più si ha la possibilità di essere notati.
Colgo l’occasione per chiedere a chiunque stia leggendo di seguirmi! Grazie!
Cosa c’è sulla tua scrivania?
Il caos più totale. Oltre al PC col quale lavoro ci sono una serie di cose utili e inutili. Tra le utili ci sono pennarelli, matite, penne, libri e fogli. Tra gli inutili ci sono anelli, elastici per capelli, alcune bottiglie d’acqua finite, una girandola e un caricatore del telefono non più funzionante.
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