Caratterizzate da uno stile realistico e curato nei minimi dettagli, le illustrazioni di Gaetano Motisi ci parlano dei sentimenti più intimi e degli stati d’animo che albergano in ognuno di noi.
L’uso frequente di fondi piatti, che meglio fanno emergere le figure in primo piano, crea un significativo contrasto tra la piccola e fragile esistenza umana e la vastità dello spazio che la circonda. Le sue metafore illustrate sono spesso accompagnate da didascalie che le commentano o ne completano il significato, aggiungendo una dimensione “letteraria” ai contenuti. Questa genuinità, unita alla sua bravura tecnica, lo hanno premiato con un seguito ragguardevole di followers. È giunto il momento di farvelo conoscere meglio.
Ciao, Gaetano. Iniziamo con una breve introduzione per i nostri lettori: chi sei, da dove vieni e che cosa fai.
Sono Gaetano Motisi, vengo da Palermo e faccio il designer/visual artist. Dopo aver conseguito la laurea in Disegno Industriale alla Facoltà di Architettura di Palermo e dopo vari corsi professionali legati al mondo della comunicazione visiva, ho deciso di intraprendere la carriera da libero professionista. Ho iniziato facendo grafica per poi interessarmi all’illustrazione. La mia esigenza è quella di esprimere concetti in modo semplice e diretto. Ho trovato nell’illustrazione il mezzo più adatto a me. Spero nel tempo di coltivare diverse forme artistiche.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Le esperienze, belle o brutte, spesso quelle più strane. Ciò che è fuori dal normale mi incuriosisce molto: nell’arte, nel cibo, nelle culture, nel pensiero, in tutto. Poi vedo migliaia di immagini al giorno e seguo diversi artisti di qualsiasi genere.
Quale tecnica utilizzi?
Il disegno digitale è attualmente la mia tecnica principale. Nello specifico disegno in vettoriale. In questa quarantena ho iniziato ad approcciarmi in maniera più professionale al disegno a matita.
Tre artisti che ti senti di consigliare ai nostri lettori.
Mi piace curare i dettagli e Ken Taylor è un maestro in questo. Mi attirano i libri illustrati e Jim Kay ha creato delle opere d’arte con “Harry Potter”. Posso stare ore a guardare i making of di Efrain Malo e Laura H. Rubin (mi è scappata la quarta).
Digitale VS analogico: uno strumento tradizionale ed uno tecnologico a cui non potresti mai rinunciare.
Tradizionale: matita e gomma, non c’è una senza l’altra. Tecnologico: il mio portatile, lo porto ovunque e mi permette di creare anche altra roba oltre ai disegni.
Cosa c’è sulla tua scrivania?
Di tutto, “sono un agente del caos”, non vi mando una foto perchè mi vergogno 😀
Un obiettivo lavorativo che vorresti realizzare entro un anno.
Mettere in vendita i miei lavori sul mio sito e migliorare tanto nel disegno a matita.
Cosa hai imparato dall’esperienza di lockdown?
Certamente non è una bella situazione, ma come tutte le esperienze, sono uscite molte riflessioni positive. Fra queste c’è che devo concentrarmi sempre più sugli obiettivi a breve termine, e che non c’è tempo da perdere con ciò che non mi piace fare. Poi in questo periodo ho scoperto di essere un master dei Dorayaki (ndr.: dolci giapponesi che ricordano i pancakes), quindi male che vada torno in Giappone e vai con lo street food!
Scoprite tutti i lavori di Gaetano sul suo sito e gli aggiornameti su Instagram.