Massimo Fenati è il classico caso dell’artista italiano che ha fatto fortuna all’estero. Genovese di nascita, dopo essersi laureato in architettura si trasferisce a Londra, dove rimane per lavorare nel campo del design. Il suo vero amore, però, sono i fumetti e l’illustrazione e così, nel 2005, ecco il cambio di rotta: da una serie di disegni fatti sui post-it nasce Il Libro dell’Amore di Gus & Waldo, ironica e delicata storia di una coppia di pinguini gay alle prese con la quotidianità della vita amorosa. È un successo editoriale internazionale che diventa anche merchandising. Gus&Waldo sono ormai un brand. Sulle loro storie Massimo realizza un cortometraggio, col quale ha vinto premi nei festival internazionali e ha partecipato anche alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2009. Nel 2011 firma l’immagine del Torino Gay & Lesbian Film Festival e dal 2014 ha curato, con successo crescente, la sezione del cinema d’animazione. Tutt’ora è impegnato nella produzione di animazioni per i canali inglesi, che potete andare a vedere sul suo canale Vimeo.
Il segreto della fortuna dei suoi due personaggi, se di segreto si può parlare, sta nello humour e nella sincerità. Molte delle situazioni raccontate in Gus & Waldo, infatti, sono state vissute in prima persona dall’autore, che commenta: “Si parla di come far sopravvivere una relazione oltre i piccoli litigi e la quotidianità. Vale per tutti: no? L’umorismo è spesso un’arma molto potente, ed io cerco di sfruttarla al meglio“. Massimo non è tipo da riposare sugli allori e, dopo i pinguini, dà prova del suo umorismo anche con il surreale L’insospettabile utilità di un suricato morto: “É stato un progetto divertentissimo, ricordo ancora come sono stati belli quei tre mesi di lavoro folle (dovevo sfornare una media di 10 tavole a settimana)“. Potete vedere alcune clip animate di presentazione del libro su Youtube.
In questo articolo dedicato ai suoi lavori abbiamo voluto privilegiare uno dei suoi ultimi progetti. Per essere più chiari bisogna accennare al fatto che Massimo, da buon italiano, ha anche un’altra passione, quella per la cucina e la pasta madre. Infatti per l’Italia cura dal 2014 la rubrica La Cucina a Fumetti sul sito del Corriere della Sera. E finalmente arriviamo al suo profilo Instagram, dedicato a una serie di vignette a tema che sono la sintesi dei suoi migliori talenti: disegno e cucina, conditi col suo riconoscibile umorismo. Una ricetta vincente per farci ridere di gusto!
Per questi lavori (ormai quasi un centinaio) ha inventato il neologismo “foodles”, che deriva dalla fusione delle parole food e doodle: “Come per il progetto sul suricato anche il mio lavoro sui foodles é sulla stessa linea di pensiero di metafore e di quell’umorismo che si trova proprio nello spazio astratto che sta tra le forme che percepiamo e quello che il nostro cervello reinterpreta, sovrapponendo immagini archiviate nella sua corteccia“. Massimo prende dei dolci come oggetto di ispirazione, li fotografa e poi li completa col disegno, trasformandoli. Il precedente illustre di questa tecnica è la famosa testa di toro di Picasso, fatta col sellino e il manubrio di una bici e, recentemente, abbiamo visto giocare in questo modo anche Diego Cusano, Christoph Niemann e Jean Jullien.
Con lo spirito che lo contraddistingue Massimo ha voluto regalare ai lettori di PICAME un header foodle style, esclusivo e in pieno tema invernale, dallo humour “gelido”. Per fare un omaggio all’Italia, da cui ormai manca da più di vent’anni, ha deciso di farsi ispirare da un bignè e da un cannolo. Buon appetito, pardon, buona visione. E ricordate che ridere fa buon sangue e ossigena il cervello!