Si rimane affascinati e ipnotizzati dalla ricchezza barocca dei disegni di Filippo Cardu. L’occhio si perde tra le centinaia di elementi decorativi che li compongono e si meraviglia nel riconoscere un animale, un volto o altri oggetti familiari. Un viaggio tra qualcosa di più che semplici decori, un vero e proprio alfabeto personale col quale Filippo ridisegnata la realtà.
“Il mio lavoro è per la maggior parte una reinterpretazione degli elementi naturali (e soprattutto delle specie animali) in chiave moderna: le mie illustrazioni, realizzate nella quasi totalità dei casi con media tradizionali, sono molto decorative e complesse, ma composte da decine di unità e forme semplici. Questo dualismo tra complessità e minimalismo è alla base di tutto il mio lavoro creativo, ed è la rappresentazione su carta della mia identità personale”.
Tra le sue fonti di ispirazione ci sono il disegno ornamentale medievale, l’arte tradizionale mesoamericana e araba, e la calligraphy art. A queste suggestioni aggiungo quella della street art, nella variante originale delle tag, per quel tipico modo di nascondere/rivelare l’intelligibilità delle parole e anche i doodle astratti, caratterizzati dalla stessa accumulazione di segni.
Filippo ha studiato graphic design e art direction alla Naba di Milano ma si definisce illustratore autodidatta. È un libero professionista dal 2015 ed è rappresentato dall’americana ArtLicensing. Per la casa editrice FoxChapel sta realizzando una collana di libri illustrati da colorare. Un progetto personale a cui Filippo tiene molto è la serie Mask, maschere digitali che applica su ritratti di giovani donne, a volte disegnate come fossero tatuaggi all’henné, a volte sovraimpressi alla foto come armature naturali.
Filippo ha voluto regalare a tutti i lettori di PICAME un pezzo del suo talento, che potete apprezzare nell’header qui sotto, seguito da una selezione dal suo portfolio.
Se volete approfondire la sua conoscenza vi consiglio di seguirlo su Instagram, dove posta regolarmente nuovi lavori. E potrebbe essere una bella idea, tra un pranzo natalizio e l’altro, quella di passare qualche ora in relax sul divano, a colorare uno dei suoi libri.