Avere un background vario e differenziato potrebbe essere un handicap per la definizione di uno stile congruo e personale, ma non è questo il caso di Federica Del Proposto, che ha saputo unire tre grandi passioni per dare forma alla propria identità artistica.
Ugualmente impegnata tra lavori su commissione per clienti come The Wall Street Journal, The New York Times, CondéNast, Forbes, De Agostini, e progetti personali, nelle sue tavole Federica coniuga fumetto, illustrazione e architettura partendo dal più semplice ed essenziale degli elementi: una linea nera. E spesso le sue illustrazioni vengono realizzate in doppia versione, a colori e in bianco e nero; una scelta che le rende diverse e simili allo stesso tempo, ma egualmente godibili.
Ciao Federica, benvenuta su Picame. Iniziamo con una breve introduzione per i nostri lettori: chi sei, da dove vieni e che cosa fai.
Sono nata e cresciuta a Roma in una famiglia di infermieri e medici. Oggi sono illustratrice a tempo pieno, ma sono stata anche altre cose. Tra i 19 e i 22 anni ero co-autrice di una trasmissione radio dedicata al punk-rock femminile e organizzavo con le mie amiche concerti di sole ragazze. Ho studiato architettura e lavorato come architetto in Italia e in Francia. Mentre preparavo la tesi di laurea ho pubblicato in rete strisce a fumetti autobiografiche in cui raccontavo la mia quotidianità fatta di sfortune amorose, conflitti personali e inadeguatezze, dando vita agli ormai defunti “fumettisottovuoto”, che divenne in poco tempo uno dei comics-blog più seguiti d’Italia. Dopo aver vinto una borsa di tirocinio internazionale per giovani architetti sono andata a vivere a Parigi e per circa tre anni ho disegnato solo architetture. Quando è stato il momento di riprendere a disegnare anche altro, non era più fumetto, ma illustrazione.Diventare illustratrice è stato un passaggio naturale, l’ultima evoluzione in ordine di tempo di un un percorso che può sembrare irregolare ma che in fondo non è. Oggi vivo tra Milano e Parigi, con frequenti soggiorni anche romani.
Come descriveresti il tuo stile?
Quello che faccio nelle mie illustrazioni è sintetizzare in un’unica immagine i tre diversi linguaggi che fanno parte della mia storia personale: illustrazione, fumetto e architettura. Quando illustro una storia, un concetto, mi interessa raccontarlo mettendo in scena una situazione. Ho sperimentato diverse tecniche ma il comune denominatore è sempre la linea, parto sempre dal tratto netto. I lavori più recenti sono disegnati a mano e colorati in digitale, capita di esportarli anche in vettoriale. Dopo la colorazione digitale riprendo il disegno originale a mano e passo l’inchiostro nero. Di ogni illustrazione ho un originale in bianco e nero e un digitale a colori.
Parlaci del tuo ultimo progetto personale, Herstory Portraits.
È una serie di ritratti di donne straordinarie che con le loro azioni, creazioni o scelte di vita hanno dato un grande contributo all’emancipazione femminile e alla parità di genere, senza necessariamente definirsi femministe, in alcuni casi rifiutando apertamente questa etichetta, ma agendo con gli stessi valori. Può l’agire femminile essere più femminista dell’attivismo stesso?
Qui sotto trovate l’header che Federica ha voluto regalare a tutti i lettori di Picame, seguito da una selezione di lavori e di ritratti.
Herstory Portraits
Marie Curie
Ida Lupino
Nadia Comaneci
Coco Chanel
Lucia Valerio
Tina Modotti
Franca Viola