Lo urban artist piemontese Fabio Petani torna ad incantarci con un altro dei suoi lavori alchemici tra chimica e natura. Ha compiuto da poco un anno la sua opera realizzata a Napoli, nell’ormai celebre Parco dei Murales curato da INWARD Osservatorio sulla Creatività Urbana.
Dopo gli artisi Rosk&Loste, Corn79, La fille Bertha, Jorit, Zed1, Mattia CDO, Daniele Hope Nitti e Zeus40 è stata la volta dell’artista di Pinerolo (TO) che con il suo intervento ha contribuito a dare al Parco Merola, nella zona est di Napoli denominata Ponticelli, un’immagine diversa del quartiere con il più alto tasso di dispersione scolastica. Il progetto nato nel 2015 continua ad attirare artisti di fama internazionale e a migliorare la percezione del territorio da parte di residenti e turisti, organizzando anche una serie di attività correlate agli interventi (tour, laboratori e iniziative sociali).
Per l’opera prodotta da INWARD in partnership con Linvea, in collaborazione con Real Orto botanico di Napoli e Università degli Studi di Napoli Federico II, Fabio propone ancora una volta un soggetto legato al contesto in cui l’opera si inserisce: un Gigaro Chiaro (Arum Italicum). In antichità considerato magico, apotropaico, capace di allontanare gli spiriti maligni, il fiore veniva spesso posto nelle culle per proteggere i neonati, poichè si diceva potesse donare amore ai più sfortunati. L’opera, dedicata al botanico e ricercatore Aldo Merola da cui il parco prende il nome, è intitolata “Silicon & Arum Italicum – ‘O sciore cchiù felice” con riferimento alla canzone degli Almamegretta.
Come al solito Petani affianca nelle sue opere – e nei relativi titoli – chimica e piante, riassumendo il particolare connubio che da sempre lo affascina e ci affascina con la sua dicotomia alchemica che riporta anche nelle forme. Elementi geometrici (quasi sempre circolari) dialogano con figure fitomorfe, scomponendole e astraendole per dare loro un significato più nobile, elevandole a simboli di espressioni concettuali. Oltre ogni mero decorativismo, i suoi elementi floreali mirano sempre a instaurare una relazione solida tra opera e territorio, lasciando spazio a un significato che va oltre la pura rappresentazione figurativa, rivolgendosi invece a concetti più astratti. L’uso di tonalità tenui e la combinazione armonica dei colori – mai banale – donano eleganza alle opere in strada, consegnando il messaggio alla città quasi con gentilezza.
Negli anni, i suoi elementi e le sue piante hanno coperto le facciate di diverse città nel mondo. Una collezione delle sue specie arborea è stata raccolta nel suo recente catalogo Serra Urbana. Per visionare i suoi ultimi lavori cliccate qui.