Gli amici di UNOTRE stanno portando avanti un progetto legato alle storie di successo che ci portano a pensare che le cose non vadano poi così male se a buone idee e fortuna si applica anche costanza e passione per il proprio lavoro. COFFEE.N.TELEVISIØN ne è un chiaro esempio. Ma di che cosa stiamo parlando ? Di un piccolo negozio nato 7 anni in Franciacorta, terra sicuramente più famosa per l’omonimo vino metodo classico. L’idea era quella di vendere capi d’abbigliamento originali e particolari. Il tempo passa ed il progetto prende piede, da qui l’intuizione di spostarsi a Bergamo dove i due ragazzi continuano a proporre la loro selezione inserendo nel guardaroba molti brand emergenti, contribuendo però all’affermazione degli stessi non solo in ambito locale. L’accoglienza ed il carisma dei giovani fondatori ha reso lo spazio un vero concept store dove poter sfogliare libri di spessore e sorseggiare birra appena spillata. Uno dei segreti di Coffee è il rinnovamento, tutto l’arredamento costruito con pannelli modulari in truciolato muta ogni stagione dando sempre un nuovo volto al negozio.
COFFEE.N.TELEVISIØN
Fabio is an old-fashioned dreamer. He was one of those kids who always came home late at dinner after a city bike tour with friends, before biking became a status symbol. Clarks on his feet, sweater and shirt are his trademark and not a political label. At 16 years-old he was given a plane ticket to Texas, saying “go and learn as much as you can”. Since then, curiosity has always been the main feature that brings through everything. He does not follow trends even if he works for a prestigious School of Fashion in Milan. Today he is a marketing and communication expert, despite he daily asks himself on the real meaning of these two words. Waiting to be able to challenge with Peter Pan on finding elixir of life, Fabio spends his days developing projects with passion, optimism and energy. He pays each month taxes but is convinced that his real pension will be the online wine shop that updates sporadically due to which he now distinguishes table wine from a bottle of fine Barolo. He prefers Barbera to Chianti and Nero d’Avola.
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