La protagonista dei disegni a china di Clorinde Durand assomiglia alla Amélie del film omonimo e forse è il suo alter ego. Una ragazza, spesso messa letteralmente a nudo, che affronta in modo impassibile le mille torture a cui viene sottoposta. Si tratta ovviamente di allegorie che mettono in scena in modo surreale degli stati d’animo, che fanno riflettere sulla nostra condizione esistenziale e che vengono recitate insieme ad altri elementi simbolici: flora, animali selvatici, teschi, case e così via. Si tratta perlopiù di studi disegnati sulla carta per diventare tatuaggi, dei quali vi propongo -insieme alle illustrazioni- una selezione nella galleria di seguito.
Il tatuaggio è solo una delle varie forme di espressione artistica sperimentate da Clorinde, la quale, dopo essersi diplomata alla Scuola Superiore d’Arte di Aix-en-Provence e aver avuto altre esperienze formative a Lille e a Parigi, si è dedicata alla realizzazione di cortometraggi e installazioni artistiche. Il suo immaginario, anche per la somiglianza delle protagoniste, ricorda quello dell’illustratrice italiana Virginia Mori.
Clorinde è appena stata la protagonista di un’esposizione a Parigi. Potete scoprire i lavori sul sito e seguire gli aggiornamenti sulla sua esperienza di tatuatrice su Instagram.