Chiara Dal Maso si trova a suo agio anche con il digitale ma ama disegnare soprattutto con matite, pennarelli e acquerelli e penne. Non lavora mai per troppo tempo su una tavola e preferisce l’imperfezione al “bel disegno”, perché in questo modo non si perde l’intensità dell’emozione, un aspetto per lei irrinunciabile. “Mi piace mandare cartoline da posti che non esistono, se non nella mia testa.” Queste parole sono forse la sintesi migliore del suo modo di intendere l’illustrazione.
Le suggestioni arrivano dalla vita quotidiana, per essere poi filtrate dalla sua personale onda emotiva e trasformarsi in un diario, a tratti surreale e ironico, spesso poetico e, se vogliamo, anche terapeutico e liberatorio. Su queste premesse nel 2017 è nato Everyday Distraction: un disegno al giorno per 365 giorni. Un centinaio di queste tavole sono state selezionate per la sua prima mostra al BilBolBul festival di Bologna. Più recente è Il mio vo(l)to, un collage di contributi che racconta il sentimento degli italiani verso le elezioni dello scorso 4 marzo attraverso i lavori di circa 180 artisti che hanno aderito al progetto.
Di origine vicentina, Chiara ha frequentato l’Istituto d’Arte e poi la Scuola Italiana di Design di Padova. Dopo aver fatto esperienze all’estero (Vancouver, Copenhagen e Stoccolma) ora vive e lavora a Milano. Nel 2016 ha creato lo studio multidisciplinare SuperUltraBlu con Salvatore Delle Femmine, dove si cimenta con la motion graphic, ed è tra i fondatori del collettivo Drinchendrò. Ha collaborato con progetti come il MiAmi festival, AMA Music Festival e Pelo magazine.
Se osservate con attenzione l’header che ha realizzato per Picame ritroverete tanti dettagli di cui abbiamo parlato.
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