Se i nomi sulle etichette dei cibi confezionati fossero sostituiti dalle calorie che contengono li mangereste ancora? Forse sì, ma con qualche senso di colpa in più.
Certo è che le calorie, viste a caratteri cubitali proprio dove cade per primo l’occhio quando scegliamo i prodotti al supermercato fanno un altro effetto rispetto a quando le leggiamo piccole piccole sulle tabelle nutrizionali. Il progetto-provocazione “Calorie brands” prende di mira per lo più i cibi spazzatura come le bibite zuccherate, i dolci confezionati e i prodotti da fast food, ma tra di essi ci sono anche formaggi erroneamente ritenuti light, birra, alcolici e un insospettabile prodotto italiano che si assesta a 988 calorie per 100 grammi (riuscite a scovarlo?).
L’idea risale al 2016 ed è di due studenti americani, Alessia Mordini e Rodrigo Domìnguez, che hanno aperto un account Instagram dalla descrizione molto eloquente: “Così è come i prodotti dovrebbero apparire per aiutarvi a superare la prova costume“.
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