Protagonista di film impressi nella memoria collettiva come “Colazione da Tiffany” e “Vacanze Romane”, che le valse un Oscar, Audrey Hepburn è stata e continua ad essere un’icona di stile al di là della moda.
Dalla difficile infanzia trascorsa fra Belgio e Olanda, duramente segnata dalla Seconda Guerra Mondiale, ai fasti di Hollywood, al quieto ritiro dalle scene a 38 anni, all’infaticabile impegno umanitario come ambasciatrice Unicef, un libro edito da Hop Edizioni e illustrato da Roberta Zeta ne ripercorre la vita attraverso gli aneddoti meno conosciuti, e ci restituisce l’immagine di una donna coraggiosa e sensibile, molto lontana dallo stereotipo della star.
Roberta come sapete è una delle nostre autrici più prolifiche. Scrive su PICAME dal lontano 2009, ma la sua attività principale rimane quella di illustratrice. Il suo stile negli anni ha conservato tutto il fascino del disegno tradizionale, fatto con matite, carta e tanta dedizione, in cui il digitale entra in gioco solo nella fase finale di rifinitura e aggiunta del colore. Specializzata in illustrazione editoriale, ha lavorato con clienti come Mondadori, Saatchi & Saatchi, HarperCollins, spaziando agevolmente dalla moda al ritratto e sperimentando varie tecniche e stili. Le sue tavole sono state incluse dalla Triennale di Milano nel Nuovo Vocabolario della Moda italiana.
Le ho chiesto di raccontarci come è stato per lei lavorare a questo nuovo libro illustrato:
“Penso che non sia sbagliato dire che ho iniziato questo progetto con delle preoccupazioni di ordine prettamente pratico, e, come nelle migliori tradizioni, l’ho finito col cuore spezzato. In un progetto che prevede 40 tavole illustrate, il primo pensiero é stato organizzarsi per gestire il tempo, che altrimenti sapevo per esperienza non mi sarebbe bastato. Ho cercato di farlo di pari passo alla raccolta del materiale che doveva aiutarmi ad entrare negli aspetti che conoscevo meno, come l’occupazione nazista, la vita delle bambine nei collegi inglesi, i provini nel West End londinese. La vera sfida in ogni caso è stata descrivere la figura di questa attrice così amata cercando di non annoiare visivamente l’osservatore. Il rischio era di esagerare, e di rappresentarla secondo le immagini troppo consuete, ormai onnipresenti, e al tempo stesso, cogliere l’autenticità del suo viso è stato incredibilmente difficile. Aveva così tante espressioni che la rendevano unica, spero di esserci riuscita”.
Al di là degli aspetti legati più pragmaticamente al progetto, Roberta mi ha confessato che la vita della Hepburn è stata una scoperta molto emozionante, in cui si è immersa fino a ritrovarsi profondamente connessa con le sue difficoltà e i suoi pensieri. In qualche modo la forza d’animo che Audrey ha così spesso dimostrato l’ha guidata nei momenti in cui l’ispirazione o la tecnica le stavano sfuggendo. Di pari passo allo svolgersi del libro, affrontando le ultime tavole, ha iniziato a provare un senso di perdita. Lo stesso che devono aver provato i contemporanei dell’attrice alla notizia della sua morte. È stata una donna straordinaria in molti sensi, che rivive sulle pagine del libro.
Di seguito trovate in anteprima alcune delle tavole e gli schizzi che Roberta ha voluto condividere con noi. Il libro è vendita su questa pagina.