Qualcosa non va nel mondo di Are Mokkelbost. Iniziamo col dire che le sue non sono illustrazioni ma grandi collage che l’artista norvegese ha iniziato a realizzare nel 2000, quando era ancora studente presso la National Academy of the Arts di Oslo. Protagoniste delle sue opere sono creature bizzarre, antropomorfe, che fluttuano in spazi eterei ed apparentemente bidimensionali.
Alcune tra le sue opere più recenti (tra cui quelli che vanno a comporre la serie ION) hanno richiesto oltre tre anni di lavoro, iniziato con la raccolta di ritagli di carta presi per lo più da pagine di riviste di moda e lifestyle e successivamente catalogati per affinità cromatiche e contrasto. Un procedimento molto più facile a dirsi che a farsi, a rimarcare che quello del collage è molto più che un gioco per bambini: una pratica che richiede tempo, pazienza, dedizione e un pizzico di follia. Quel tanto che basta per dare vita a forme, mondi ed esseri che ancora non esistono.
Questo complicato ed affascinante procedimento porta alla luce scenari tutt’altro che piatti e frammentati; a prima vista si percepisce l’immagine come un tutt’uno, motivo per il quale spesso le opere di Mokkelbost vengono scambiate per dipinti. I soggetti ritratti talvolta ricordano l’uomo, talvolta sono astratti e difficili da identificare. La serie Entity, realizzata nel 2011 per decorare i muri e le aree di ricreazione di una scuola elementare norvegese, è formata da una raccolta di collage formati da ritagli di libri scolastici per bambini ed altre forme colorate con tempera ed acquerelli. Are non è solo un artista visivo ma è anche un apprezzato musicista, ideatore di diversi progetti tra cui The Killl, Single Unit e Arm di cui, manco a dirlo, cura l’immagine e le cover dei dischi. Psychedelic!
Are Mokkelbost’s portfolio