Originaria di San Pietroburgo ma di stanza a Londra, Alexandra Dvornikova compone delicate, affascinanti scene notturne popolate di eleganti figure femminili colte in momenti di raccoglimento emotivo e spirituale, nel compimento di quelli che appaiono misteriosi culti animisti, o più tradizionalmente, protagoniste di racconti sconosciuti.
Composte digitalmente e animate in passo uno, e sue principesse passeggiano sole nella foresta. Ogni immagine racchiude un mistero da scoprire, un incantesimo non ancora spezzato, una fiaba non ancora raccontata. Oscura e luminosa al tempo stesso, attraversata da una vena di malinconia eppure a suo modo spiritosa, la sua arte oscilla tra apparenti contraddizioni, che forse appartengono allo stesso animo russo.
Come la sua biografia, in cui Alexandra condivide pensieri e dubbi in modo estremamente aperto, ma al tempo stesso si scherma dalla possibilità di accettare commissioni, per il fatto di essere troppo impegnata con i suoi progetti personali. Un portfolio intrigante e curioso, il suo, da cui è difficile staccarsi ed ancora di più scegliere le immagini per questo post: sono tutte bellissime. Un’artista da seguire nel tempo.