Oggi vi portiamo in Messico grazie alla testimonianza di Marco Melgrati, attualmente in lockdown a Playa Del Carmen. Oltreoceano la situazione è un po’ diversa da quella italiana, le misure adottate meno stringenti, motivo per cui Marco ha ritenuto opportuno prendere le dovute precauzioni con un certo anticipo rispetto ai tempi dettati alle istituzioni. Dal suo appartamento, situato all’ultimo piano di una palazzina, assiste allo scorrere dei giorni osservando gli splendidi tramonti del cielo messicano, continua a produrre le illustrazioni sagaci e irriverenti che da sempre lo contraddistinguono e nel tempo che gli rimane si dedica alla pittura, una passione riscoperta proprio grazie alla quarantena.
IDENTIKIT
Nome e cognome: Marco Melgrati
Data di nascita: 27/08/1984
Professione: illustratore freelance
Luogo di quarantena: Playa Del Cramen, MEXICO
Sito web: altpick.com/marcomelgrati
Instagram: @m_melgrati
Approfondimenti: Le illustrazioni di Marco Melgrati
Con chi stai trascorrendo la quarantena?
Da solo, ed in effetti è un po’ alienante,anche se forse meglio così che una convivenza forzata. Per carattere la solitudine non mi pesa molto.
Come è cambiato il tuo modo di lavorare?
Penso che per i disegnatori freelance abituati a lavorare da casa non sia cambiato un granchè. Temo che a lungo andare potremmo risentire della despressione economica causata dalla pandemia, ma meglio non pensarci se no ci si deprime sul serio. Ho approfittato di questo periodo per riprendere a dipingere in tecnica tradizionale: guache ed olio.
Un fatto di questo periodo che ti ha colpito in modo particolare.
Come ormai il mondo sia diventato veramente piccolo e interconesso, in poche settimane il virus è arrivato ovunque.
Il tuo angolo di casa preferito?
Il tetto! Abito all’ultimo piano di una palazzina di tre piani, quando voglio prendere una boccata d’aria salgo qua sopra. La sera mi siedo a fumare una sigaretta guardando il tramonto.
Cosa ti manca maggiormente in questo momento?
Uscire, bere, divertirmi, socializzare. Amo la solitudine ma fino a un certo punto, son quasi due mesi che vivo come un asceta, non ce la faccio più. Sono anche fortunato perchè qui a Playa Del Carmen la quarantena non è come in italia: non è vietato uscire di casa, anche se teoricamente si dovrebbero limitare le uscite all’essenziale. Non possono di fatto fare un vero lockdown perchè molta gente non ha i risparmi necessari per stare a casa. Hanno ovviamente preso delle misure, ci sono posti di blocco all’uscita della città, le spiagge sono chiuse e piantonate dalla polizia nonstante in alcuni punti ”sguarniti” la gente continui ad andarci. Dal canto mio ho iniziato a uscire di casa il meno possibile ed evitare contatti già da prima della dichiarazione ufficiale della quarantena da parte delle autorità messicane.
Cosa fai per tirarti su di morale quando sale lo sconforto?
Fortunatamente avendo da fare il tempo mi passa abbastanza veloce. Passo gran parte della mia giornata a disegnare e dipingere, ogni tanto gioco online. Quel che mi salva dallo smattare per la solitudine son le videochiamate con amici e famiglia.
Un album da ascoltare in quarantena?
Non sto ascoltando molta musica ultimamente. Sto ascoltando molti podcast, audiolibri e documentari. Tra le altre cose sento lezioni-conferenze Alessandro Barbero, è veramente affascinate il modo in cui racconta. Quella sulla peste del 300 per assurdo mi mette ottimismo, in confronto quello che stiamo vivendo adesso sembra quasi uno scherzo. Speriamo che il dopo pandemia veda un rifiorire simile al post peste del 300 in Europa.
Un film o serie da guardare?
Ho visto recentemente Idiocracy, è un film comico relativamente vecchio, ma tristemente profetico; è una specie di fantascientifico distopico-umoristico.
Un libro da leggere?
Tempo fuori luogo di P. Dick. L’ho letto tempo fa, mi era piaciuto moltissimo.
Un artista da scoprire?
Ce ne sono tanti, ma penso che la maggior parte li conosciate già molto bene. Per cui vi dico questi due che magari non avete ancora visto: Santiago Sequeiros, mi piace molto come disegna, e Guznag, lavora tutto in tradizionale, con inchiostri acrilici.
Cosa imparerai da questa esperienza?
Che è giusto organizzarsi e fare piani per il futuro, ma che davvero “Del doman non v’è certezza” e non si può dar niente per scontato. Esperienze come questa ti fanno capire come gran parte del futuro sia completamente fuori controllo e che fare previsioni è sempre una scommessa.
Quale sarà la prima cosa che farai quando l’emergenza sarà rientrata?
Viaggiare! A fine settembre dovrei esporre insieme a molti altri disegnatori-illustratori all’ArtLife Festival al Moscow Manege. È un esposizione organizzata da un accademia online russa. Gli organizzatori hanno confermato l’evento ma onestamente non penso che al momento, data la situazione, si possa essere sicuri di niente.