Artisti in Quarantena – Intervista illustrata a Giulia Neri

Giulia Neri è un’amante della montagna e degli spazi aperti. Il lockdown ha messo uno stop alle scalate alpine ma non ha limitato gli orizzonti della creatività. Nelle sue illustrazioni indaga e mette in risalto con metafore visive l’aspetto interiore ed emotivo della quotidianità, che in questo periodo emerge in maniera ancora più intensa e poetica. Non dimentichiamoci che Giulia nella sua vita (professionale) precedente faceva la psicologa, e questo bagaglio di esperienza si riflette anche nel suo modo di illustrare.

Molti dei suoi ultimi lavori sono dedicati al tema del confinamento forzato e soprattutto sul come esso si rifletta sulle persone modificando la percezione della loro identità e del mondo.

IDENTIKIT
Nome e cognome: Giulia Neri
Data di nascita: 6 luglio 1979
Professione: illustratrice
Luogo di quarantena: Brunico, in Val Pusteria
Sito web: giulianeri.it
Instagram: @julandthefox
Facebook: julandthefox
Behance: giulianeri89c9
Approfondimenti: picamemag.com/giulia-neri

Con chi stai trascorrendo la quarantena?
Con il mio compagno.

Come è cambiato il tuo modo di lavorare?
Non è tanto cambiato il modo di lavorare in sé, perché lavoravo da casa anche prima, ma è cambiato il processo per trovare l’ispirazione. Abito in montagna e camminare è sempre stata la mia palestra per nuove idee. Ora non più. Le idee nascono e prendono vita in casa.

Un fatto di questo periodo che ti ha colpito in modo particolare.
Più che i fatti sono state le sensazioni, i rumori, le istantanee delle città svuotate. La vita che continua nonostante tutto sia immobile.

Il tuo angolo di casa preferito?
In questa stagione il terrazzo all’ora del tramonto.

Cosa ti manca maggiormente in questo momento?
Mi manca poter scegliere. Scegliere dove andare, quando andare, mi manca poter salire sulle montagne, ogni giorno una diversa, ogni giorno una più alta… questo mi manca più di tutto, mi manca come l’aria. Mi manca sentire la mente libera. Vivendo in montagna sola non ho sentito la solitudine, la solitude sociale intendo, perché quello è il motivo che mi ha fatto scegliere di lasciare Bologna, ma sento il non poter andare a prendere i miei silenzi, i miei spazi, la mia felicità. Tornerà. Ci vuole tempo, ci vuole pazienza, le montagne non sono mai andate da nessuna parte, resteranno lì fin che non sarà il momento giusto.

Cosa fai per tirarti su di morale quando sale lo sconforto?
Mi sdraio chiudo gli occhi e ascolto la musica in cuffia.

Un album da ascoltare in quarantena?
Ashes di Albert af Ekenstam.

Un film o serie da guardare?
La serie Homeland.

Un libro da leggere?
L’estate che sciolse ogni cosa di Tiffany McDaniel.

Un artista da scoprire?
Owen Gent.

Cosa imparerai da questa esperienza?
Ad avere pazienza, molta molta pazienza.

Quale sarà la prima cosa che farai quando l’emergenza sarà rientrata?
Torneró in cima alle montagne, l’unico posto che sento veramente casa.

Art director e web designer, diplomato in scenografia con esperienze di teatro, fumetto, animazione, illustrazione e scultura. Scrive per Picame dal 2015.

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