Ale Giorgini ci racconta come sta trascorrendo queste giornate di reclusione domestica. La sua routine, come quella molti freelance, non è stata scombussolata più di tanto dalla quarantena, ma i normali ritmi di lavoro – e di riposo – sono cambiati anche per lui.
A cominciare dal fatto che fin dal primo giorno di lockdown Ale ha iniziato a pubblicare con cadenza quotidiana nuove illustrazioni sulla vita tra le mura domestiche. Oltre all’impegno e alla costanza quindi, gli va riconosciuto il merito di averci ricordato che le attività che si possono svolgere in casa sono tantissime e che ogni giorno possiamo scoprirne e provarne di nuove.
Come se non bastasse, in questi giorni Ale si sta facendo inviare da amici, colleghi e followers di tutto il mondo le foto di ciò che essi vedono dalle proprie finestre per disegnarci sopra. Una versione a distanza del suo progetto itinerante di foto-illustrazioni “Intervallo” che se vi piace viaggiare – soprattutto con la fantasia – non potete perdervi!
IDENTIKIT
Nome e cognome: Ale Giorgini
Data di nascita: sono nato in una notte d’inverno del 1976
Professione: Illustratore
Luogo di quarantena: Vicenza
Sito web: alegiorgini.com
Instagram: @alegiorgini
Con chi stai trascorrendo la quarantena?
Insieme alla mia compagna. Nel corso del lockdown abbiamo avuto però due special guests a farci compagnia in due momenti diversi: la prima è stata Iaia, una cagnolina meticcia che aveva bisogno di uno stallo. Il secondo Oliver, un barboncino di cui ci siamo presi cura per qualche giorno.
Come è cambiato il tuo modo di lavorare?
La mia routine quotidiana è cambiata davvero molto poco rispetto a prima del lockdown: mi alzo allo stesso orario e gestisco la giornata allo stesso modo di sempre. Posso dire che fino alle 18:30 le mie giornate sono praticamente identiche. Dal punto di vista lavorativo, la cosa che è drasticamente cambiata è invece che mi riesce difficilissimo riuscire a concentrarmi. Mi faccio distrarre continuamente da qualsiasi cosa… Di cosa stavamo parlando?
Un fatto di questo periodo che ti ha colpito in modo particolare.
In generale, le tantissime operazione di solidarietà nate in queste settimane.
Il tuo angolo di casa preferito?
Ce ne sono due in due momenti diversi: di sera il divano, di giorno il giardino (soprattutto quando c’è il sole).
Cosa ti manca maggiormente in questo momento?
La mamma. Gli aperitivi con gli amici. Viaggiare.
Cosa fai per tirarti su di morale quando sale lo sconforto?
Sto disegnando tantissimo. Il disegno è tornato ad essere un’attività terapeutica e non solo un lavoro. Poi organizzo aperitivi a distanza con gli amici. Stappo delle gran bottiglie di birra. Cucino pizze.
Un album da ascoltare in quarantena?
Miles Davis – Kind of Blue
Un film o serie da guardare?
É un periodo in cui dobbiamo scacciare un po’ di fantasmi, quindi dico Ghostbuster (film). E un periodo in cui abbiamo anche bisogno di ridere e quindi aggiungo Parks and Recreation (serie tv).
Un libro da leggere?
Il Barone Rampante di Italo Calvino, perfetto per queste settimane solitarie.
Un artista da scoprire?
Erberto Carboni, designer e pubblicitario italiano.
Cosa imparerai da questa esperienza?
A dare un valore diverso al tempo e allo spazio.
Quale sarà la prima cosa che farai quando l’emergenza sarà rientrata?
Vado a trovare mamma. Poi vado a mangiarmi una pizza al mare.