Un progetto che parla una lingua inedita: un festival di musica elettronica che pone l’accento non soltanto su alcune tra le realizzazioni audio/video più interessanti nell’ambito elettronico, ma anche sui rapporti possibili tra il mondo del suono digitale e quello degli strumenti acustici ed elettrici. Pìcame ha incontrato Paolo Bragaglia, Direttore Artistico di Acusmatiq, giunto ormai alla sua quinta edizione.
A project that speaks a new language: a festival of electronic music that focuses not only on some of the more interesting outputs audio/video in the electronic field, but also on possible relations between the world of digital sound and acoustic and electric instruments. Pìcame met Paul Bragaglia, Artistic Director of the Acusmatiq, now in its fifth edition. [full translation along the post]
Ciao Paolo, Pìcame ti da il benvenuto. Parlaci del progetto Acusmatiq.
Ciao, è un vero piacere!! Acusmatiq è un festival che nasce quattro anni orsono, siamo ormai alla quinta edizione (senza annoverare due piccole edizioni intermedie autunnali la 1.5 e la 3.5, numerate progressivamente, come si fa con i software). Anche nell’edizione 5.0 Acusmatiq tiene fede al proprio progetto iniziale e si ricollega al discorso iniziato negli anni passati, esplorando le forme più diverse del rapporto tra la produzione musicale e la tecnologia. Nessuna preclusione sulla base del genere di appartenenza, la fortunata formula di Acusmatiq si basa proprio su questa grande apertura a linguaggi e forme anche molto differenti, del passato, del presente e del futuro che, vanno a comporre un quadro spesso complesso e sempre affascinante. Abbiamo quindi la coesistenza di artisti legati al mondo della musica contemporanea “colta” nella sua declinazione elettroacustica con artisti che appartengono quel vasto e spesso sorprendente arcipelago della musica elettronica cosiddetta “extracolta” più o meno sperimentale. Non da ultimo cerchiamo sempre di inserire nel cartellone delle produzioni artistico-performative che pur non essendo strettamente musicali si interrogano e fanno uso della tecnologia, vintage o contemporanea, applicata alla generazione e alla trasformazione del suono come ad esempio nel caso di Alterazioni video, Zapruder, o IOlogic, negli scorsi anni.
Acusmatiq riscopre e valorizza idee e tecnologie per creare nuovi strumenti e suoni nelle produzioni musicali. Come svolge questa missione ?
Cerchiamo di interrogarci su quali siano le linee cardine, le innovazioni e gli eventi che hanno portato ad un’evoluzione nella creazione musicale e nella trasformazione dell’uso degli strumenti musicali più tradizionali. E cerchiamo sia tra i nuovi talenti (sempre presenti al festival) sia tra i nomi più celebri e consolidati chi riesce a trasmettere al nostro pubblico questo senso di esplorazione delle frontiere sonore. Siamo anche molto felici di aver creato il “Museo Temporaneo del Synth Marchigiano” una raccolta di strumenti elettronici che proviene dalla nostra regione. Synth marchigiano sembra un ossimoro, data l’immagine un po’ provinciale e defilata che hanno le Marche, però, a cavallo tra gli anni ’60 ed ’80, c’era un distretto leader per l’industria musicale e l’innovazione tecnologica. I synth fabbricati qui venivano usati da tantissimi musicisti in tutto il mondo (Tangerine Dream, Kraftwerk, Jean Michel Jarre, gli Ultravox e tantissimi altri). Una storia quasi dimenticata, che però teniamo molto a riscoprire e valorizzare. Il museo presto diventerà permanente, online.
Geotracks, una novità esclusiva firmata Paolo Bragaglia. Come pensi si possa accostare la musica al territorio urbano, con i suoi paesaggi e le sue architetture ?
Nella mia carriera di compositore, ormai da molti anni, da una parte ho sempre dato molta attenzione al rapporto della musica con gli spazi architettonici ed urbani e dall’altra alle evoluzioni tecnologiche che potessero influire in maniera incisiva nella creazione musicale. In più buona parte della mia attività, sin dai primi anni ’90, è stata dedicata alla composizione di soundtracks per film indipendenti, video artistici e per commercials. Secondo la mia visione, Geotracks è un po’ il punto di unione di una serie di stimoli che ho accumulato nel corso di tanti lavori e si basa su di un concetto piuttosto semplice: immaginare l’itinerario pedonale dell’ascoltatore come se fosse una lunga carrellata, una soggettiva cinematografica. Concetto semplice, ma ricchissimo di implicazioni (e complicazioni), che investono sia l’atto creativo che la modalità di fruizione. In effetti, come in un film, l’attraversare uno spazio comporta la visione di una sequenza di immagini ed una durata (chiaramente variabile in questo caso).
È un’idea che ho da molti anni ed oggi con la tecnologia che abbiamo disposizione è possibile iniziare ad esplorare questo modus operandi. Nella mia visione si parte dalla scelta dell’itinerario, appunto come se fosse un “piano sequenza” e si inizia a comporre in maniera il più possibile appropriata rispetto a questo. La tecnologia di realtà aumentata, tramite lo smartphone, fa sì che la riproduzione della varie sezioni del brano, che viene scaricato in tempo reale dalla rete, vada di pari passo con la posizione dell’ascoltatore lungo l’itinerario prestabilito.
Il visual del sito di Acusmatiq ci è piaciuto molto. Chi l’ha realizzato ? Il concept da cui siete partiti ?
Siamo felici che abbiate apprezzato il nuovo sito. L’autore è Paolo De Gasperis di Phalanx ed abbiamo voluto creare un contrasto con il luogo in cui si svolge il festival. Alberi, colori freddi ed ambientazione “nordica” sono quanto di più lontano vi possa essere dall’ambiente di Acusmatiq, che si svolge d’estate e letteralmente “nel mare” essendo la Mole Vanvitelliana praticamente un’isola, una struttura architettonica staccata dalla terra ferma nelle acque del porto di Ancona. Un contrasto pienamente in linea con la direzione artistica, che proprio sui contrasti “fecondi” opera molte scelte. La scelta della possibilità delle visualizzazione 3D nella versione Flash è un’altra suggestione nella quale crediamo molto.
Musica elettronica, Illustrazione, grafica e progettazione visiva: come riuscite a far avvenire questa contaminazione artistica?
Io credo molto alle visioni ad ampio respiro, alla percezione di linee di “tensione” espressiva che poi, una volta trasmesse, possano innescare una serie di rapporti creativi e di reazioni positive. È bello pensare che ci sia una filiazione quasi organica tra un’idea e l’altra, indipendentemente che si parli di musica, di idee visive o di soluzioni tecnologiche. L’importante è riuscire a mantenere “viva” una tensione che si mantenga da un ambito all’altro, catturando lo spirito del momento. È una prassi che richiede un po’ di attenzione all’inizio, ma poi con il giusto feeling le cose vanno spesso in direzioni che ti sorprendono…
Author: Fabio Perugini
Special thanks: Emanuela Culiersi, Andrea Sbaragli
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Hi Paolo, Pìcame welcomes you. Tell us about the Acusmatiq project.
Hello, it’s a real pleasure!! Acusmatiq is a festival that was born four years ago, now we’ve almost arrived at the fifth edition (without counting two small autumn intermediate edition, the 1.5 and the 3.5, numbered gradually, as you do with software). Also in the 5.0 edition, Acusmatiq follow its initial project and is related tothe work began in previous years, exploring many different forms of relationship between music production and technology. No preclusion based on the kind of membership, the successfull formula of Acusmatiq is based upon this great opening to the languages and also different forms of the past, the present and the future that go make a framework often complicated and always fascinating. So we have the coexistance of artists from the world of “colta” contemporary music in his electroacustic declination with artist that belong to that wide and often surprising archipelago of electronic music called “extracolta” more or less experimental. Last but not least we always try to insert in the banner some artistic-performing productions that despite not being strictly musicals wonder and use technology, vintage or contemporary, applied at the generation and the transformation of sound like for example in the case of “Alterazioni video”, Zapruder, or Ologic, in past years.
Acusmatiq rediscovers and increases the value of ideas and technologies in order to create new instruments and sounds in musical production. How carry out this mission?
We try to ask ourselves what are the hinge lines, the innovations and the events that promote evolution in music creation and in transformation of the use of more traditional music instruments. And we search both among new talent (always present at the festival) and among the most celebrated and consolidated who is able to convey to our udience this sense of exploration of the frontiers of sound. We are also very happy for the creation of “The temporary museum of Synth Marchigiano” a collection of electronic tools that come from our region. “Synth Marchigiano” seems an oxymoron, for the image a bit provincial and far that Marche have, however, between the 60s and 80s, there was a leader district for the music industry and technology innovation. Synth produced here were used by many musician around the world, (Tangerine Dream, Kraftwerk, Jean Michel Jarre, the Ultravox and many others). An almost forgotten histrory, but we care so much to discover and exploit. The museum will become permanent, online.
Geotracks, an exclusive innovation signed by Paolo Bragagaglia. How do you think that it can pull the music over the urban area with its landscape and its architecture?
In my career as a composer, for many years now, on one hand i’ve always give attention to the relationship between music and the architectural and urban space, on the other at technological evolutions that could affect significantly in mucical creation. Moreover a big part of my job, since early 1990, was devoted to compose soundtracks for indipendent films, art video and commercials. In my view, Geotracks is the point of union of a number of spurs that I’ve accumultated during many works and based on a simple concept: to imagine the footpath of the listener like a long roundup, a subjective cinematographic. Simple concept, but rich of implications (and complications), which involves both the creative act and the form of benefit. In fact, as in a film, through a space involves the vision of an image sequence and a duration (clearly variable in this case). It’s an idea that I have for many years and now with the technology we have at disposal you can start exploring this modus operandi. In my vision it starts with the choice of the route, exactly as if it was a “sequence plan” and it begin to compose in an appropriate manner than this. The technology of augmented reality, through the smartphone, which makes the playing of the various sections of the track, downloaded in real time from the network, go hand in hand with the position of the listener along the route.
We love so much the visual of Acusmatiq’site. Who has done? The concept by which you came?
We are happy that you enjoyed the new site. The author is Paolo De Gasperis (Phalanx.it) and we want to create a contrast with the place where the festival takes place. Trees, cool colours and northern setting are very far than Acusmatiq, which takes place in summer and literally “in the sea” being the Mole Vanvitelliana pratically an island, an architectonic structure detached from the earth, in the water of Ancona’s port. A contrast fully in line with the artistic direction, which use prolific contrasts to make many choices. The decision of the possibility of 3D visualization in the Flash version in an other suggestion in which we believe so much.
Electro music, illustration, graphic and visual design: how to be successful in this artistic contamination?
I strongly believe in wide-ranging vision, in perception of expressive lines of “tension” that, once received, may trigger a series of creative relationships and positive reactions. It’s nice to think that there is an almost organic filiation between an idea and another, whatever we speak about music, visual ideas or technology solutions. The important is to keep “alive” a tension that mantain from one area to another, capturing the spirit of the moment. It’s a practise that at first requires a little attention, but then, with the right feeling things go often in directions that will surprise you…