Uno stile sintetico, a tinte piatte e a più livelli di lettura che spesso ricorda quello di Noma Bar e Pablo Amargo. Anche nel caso di Aad Goudappel la semplicità è necessaria per non distogliere il lettore dall’idea che sta dietro ogni lavoro e spesso utilizza humour e paradossi per comunicarla più facilmente.
Grazie alla sua timidezza e insicurezza Aad ha scoperto che riusciva ad esprimere al meglio la sua arte solo quando aveva un incarico, un compito. Fu questo a fargli scoprire di essere un illustratore. La sua formazione è avvenuta tra Rotterdam, dove vive e lavora, Londra e Boston. Ora la maggior parte dei suoi lavori sono per le testate internazionali.
In un’intervista ha affermato che gli illustratori sono gli “Houdini dell’arte“, intendendo dire che ogni incarico ha dei precisi confini da rispettare e che la sfida è quella di trovare la propria via d’uscita, il proprio modo di esprimere l’idea, rimanendo fedeli alla consegna del cliente e ottenendo l’efficacia prevista nei confronti del pubblico.
Con un’illustrazione sull’autismo ha appena vinto il World Illustration Award, che gli è stato assegnato dalla Association of Illustrators di Londra.
Per scoprire le altre sue invenzioni grafiche seguite il suo sito personale.