Ambientazioni naturalistiche legate che potremmo collocare nel secolo scorso, protagonisti umani colti in normali attività quotidiane ma anche semi-divinità e creature magiche. E poi piccole citazioni di grandi pittori del passato (come Chagall e i suoi amanti volanti) e di fil di animazione occidentali (come Il Gobbo di Notre Dame). Qual è dunque il filo conduttore dell’immaginifica opera di Antonio Reinhard? Probabilmente la necessità di reinterpretare il mondo in chiave fantastica. Illustrare, dunque, non è un semplice atto fine a sé stesso o una prova della propria capacità tecnica, quanto un mezzo per guidare lo spettatore alla scoperta di nuovi punti di vista, più infantili – nel senso più genuino e innocente del termine – ma anche più inquietanti.
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Con Project Mutja, una serie divisa in tre set – Core Set, Ambient Set, Final Set – da poco disponibili per l’acquisto come NFT sulla piattaforma OpenSea, Reinhard ci accompagna dentro a una visione “futuristica” dei manga e degli anime giapponesi, seppur ben ancorata alla tradizione. La storia si svolge nell’anno 5053 in un universo in cui non esiste confine tra reale e magico. Mutja, la protagonista, eredita il nome dalla cultura indonesiana ma ha le fattezze di una dama bianca dai tratti quasi occidentali. Di Parapatih, il mondo abitato dai personaggi simil divini che la accompagnano nelle sue avventure, possiamo osservare scorci bucolici e ambienti interni ricchi di fittissimi particolari dentro i quali si decidono le sorti dell’umanità. Tutto è cromaticamente incentrato sui toni dell’azzurro-verde acqua. Un leggero bagliore pervade i colori delle tavole, quasi a volerne sottolineare la natura onirica.
Anonio Reinhard è anche su Instagram mentre qui potete acquistare le sue crypto-opere.