Storie di ordinaria pandemia: intervista a Emanuela “Brodino Digitale” Carnevale

Brodino Digitale nasce in pieno lockdown, come antidoto alla monotonia e all’incertezza di tutti i giorni: una sorta di prontuario da sfogliare in caso di necessità, da tenere a portata di smartphone.

È passato più di un anno eppure sembra ieri, oppure è semplicemente oggi. Il tempo è sibillino e individuare alcuni punti fermi aiuta, come anche l’ironia e la schiettezza delle illustrazioni di Emanuela Carnevale, che sono di una tenerezza e forza disarmante, in linea perfetta con la quotidianità di questo ultimo periodo. Brodino Digitale si può consultare in caso di bisogno, se si è a corto di leggerezza, nuvole sospese e fluttuanti, buoni propositi, ricordi che scaldano il cuore, fotografie di tempi passati o pensieri rivolti al futuro, agognati e desiderati, senza perdere di vista tutta la vita che scorre silenziosa davanti ai nostri occhi.

Ho fatto qualche domanda a Emanuela per conoscerla meglio e per farmi raccontare qualcosa in più del suo progetto nato quasi per caso e che le sta regalando non poche soddisfazioni.

IDENTIKIT
Nome e cognome: Emanuela Carnevale
Data di nascita: 27/12/1984
Professione: Graphic designer e illustratrice
Luogo di residenza: Milano
Sito web: emanuelacarnevale.cargo.site
Instagram: @brodino_digitale

Ciao Emanuela e benvenuta su Picame. Iniziamo con una breve introduzione per i nostri lettori: chi sei, da dove vieni e che cosa fai.
Ciao a tutti, sono Emanuela e vengo dalla provincia di Crotone. Ho studiato Disegno Industriale a Firenze e poi Design della Comunicazione a Roma. Da qualche anno vivo a Milano, al momento frequento il MiMaster. In questi anni mi sono occupata di Art Direction, campagne Social e Motion Graphic in agenzie di comunicazione. Amo viaggiare, la fotografia, il mare, cercare case senza comprarle e mi piacerebbe un giorno vivere a Barcellona. Odio gli egocentrici, le cavallette e cercare film in streaming per più di 4 minuti.

Come nasce Brodino Digitale?
Brodino Digitale nasce un anno fa in pieno lockdown. Non avevo un’occupazione fissa e non volevo impazzire. Così ho iniziato a fare quello che mi faceva stare bene, disegnare. L’illustrazione è sempre stata la mia passione e forse non ci ho mai creduto abbastanza. Ho iniziato a disegnare ogni giorno senza più fermarmi. La strada è ancora lunga ma non ho fretta. Chi va piano va sano e va lontano, almeno spero.

Descrivi il tuo stile in tre aggettivi.
Ironico, a volte sognante, sempre colorato.

Dimmi tre cose che hai visto, letto o sentito nell’ultimo anno che vorresti assolutamente consigliarci.
Ho scoperto molti libri illustrati tra cui consiglio Sentimientos encontrados di Elena Odriozola, che parla di come molte volte non siamo in grado di distinguere un sentimento da un altro; un’interpretazione sbagliata porta sicuramente a una risposta sbagliata. Ho ascoltato tutti i podcast Morgana di Michela Murgia – storie di donne che non hanno avuto bisogno di sposare un uomo con i soldi. Ultimo consiglio e credo non abbia bisogno di presentazione: Noma Bar, designer e illustratore israeliano.

– Leggi anche: Picame incontra Noma Bar

Uno strumento digitale e uno tradizionale a cui non potresti mai rinunciare.
Per il digitale in questo momento non potrei vivere senza il mio iPad, mentre per il tradizionale sicuramente uno dei 280 sketchbook che ho in giro per casa.


La ballata verticale – 2020

Svelaci il progetto che ti rende più fiera o che ti rappresenta di più.
La ballata verticale è il mio primo progetto in assoluto. Brodino Digitale è nato con quell’illustrazione, che è stata poi selezionata e pubblicata nella raccolta DAC – Designer Against Coronavirus per Croce Rossa Italiana. A pensarci adesso è stato proprio questo passaggio a farmi capire di essere sulla strada giusta.

– Leggi anche:

Dai tatuaggi all’illustrazione: l’esordio lampo di Alessandra Bruni, interprete del sentire comune

Comunicatrice seriale, laureata in Scienze Antropologiche e Mass Media e Politica, ha sempre cercato ispirazione nel mondo delle arti e della cultura, fotografia e editoria. Scrive su Picame dal 2021.

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