Composizioni essenziali con grandi spazi attorno alle figure, uno stile semplice e una palette di colori tenui, per raccontare gli affetti umani con delicatezza, quasi con pudore.
Valeria Puzzovio ha cominciato il suo percorso nel 2012 grazie ad un corso di scrittura per l’infanzia che l’ha spinta a diventare illustratrice e a rimettersi in contatto con la leggerezza della Valeria bambina per esprimerla attraverso il disegno in modo semplice e sincero. Le sue rappresentazioni possono suscitare nostalgia ma mai tristezza, semmai uno sguardo affettuoso verso il passato.
L’evoluzione dello stile l’ha portata a sperimentare anche il collage, attingendo da riviste d’epoca e da vecchie fotografie di famiglia oppure combinando in modo suggestivo fotografia e disegno. Le sue visioni poetiche rappresentano la memoria e i sentimenti ma soprattutto la maniera di sentirli e viverli: così come affermava Degas “il disegno non è la forma, ma la maniera di vedere la forma.”
Valeria ha partecipato a concorsi, mostre individuali e collettive, alla residenza artistica Lago Film Fest nel 2018, e ha realizzato illustrazioni per locandine teatrali e manifestazioni culturali.
IDENTIKIT
Nome e cognome: Valeria Puzzovio
Data di nascita: 21-12-1985
Professione: illustratrice
Luogo di residenza: Maglie (Lecce)
Sito web: valeriapuzzovio.com/
Facebook: Valeria Puzzovio Illustrazioni
Instagram: @valeria_puzzovio
Ciao Valeria e benvenuta su Picame. Vorrei iniziare con una breve introduzione per i nostri lettori: chi sei, da dove vieni e che cosa fai.
Innanzitutto grazie per l’invito! Sono onorata di essere un’ospite di Picame. Mi presento: sono Valeria, vengo da Maglie in provincia di Lecce e faccio l’artista/illustratrice freelance. Sono un’ex assistente sociale, ho lavorato anche come educatrice per minori e poi ho mollato tutto per dedicarmi esclusivamente alla mia prima grande passione, ovvero quella per il disegno, trasformandola in un lavoro.
I tuoi lavori raccontano la memoria e le emozioni più intime: tu ti ritieni una persona “sentimentale”?
Fin troppo. E non ho ancora capito se sia un bene o un male nella vita di tutti i giorni.
Quali sono per te gli aspetti positivi del tuo percorso da autodidatta rispetto ad una formazione professionale?
In realtà inizialmente pensavo che non avere un percorso di studi di tipo artistico (ho un diploma scientifico e una laurea in Servizio sociale) mi avrebbe penalizzato perché, per raggiungere un risultato, ci metto molto più tempo rispetto a chi invece ha già acquisito le basi e le tecniche. Ma è proprio questo tempo che mi ha insegnato ad aver pazienza, a lavorare sodo, a sbagliare spesso e altrettanto spesso imparare dagli errori. Non aver avuto regole e disciplina mi ha dato la possibilità di esprimermi liberamente e sviluppare uno stile più personale: è forse questo il maggior punto di forza.
Le tue fonti di ispirazione?
Traggo ispirazione dalla realtà che mi circonda ma soprattutto dal mio mondo interiore, dalle emozioni che provo, dai miei affetti e legami, dalle paure, dalle assenze più che dalle presenze, dai miei sogni. Poi naturalmente l’arte a 360° è sempre una gran fonte di ispirazione, e in particolare lo è per me il cinema.
Tre artisti che ti senti di consigliare ai nostri lettori.
Il disegnatore Lee Kyutae, la “fotografa senza macchina fotografica” Katrien De Blauwer, l’artista Miho Kajioka. Sono letteralmente innamorata delle loro opere.
E oltre all’illustrazione quali sono le tue passioni?
La fotografia (mi piace scattare foto soprattutto con la Polaroid e colleziono antiche fotografie di famiglia); gli animali (vivo con 6 gatti); il cinema (il mio appuntamento fisso).
Progetti che vorresti realizzare nel prossimo periodo?
L’animazione. Ci penso da un po’ ed ora mi sento pronta per cimentarmi nella creazione di storie animate. Inoltre, sono felice di poter condividere un’anteprima con voi. Si tratta di una collaborazione che nasce dalla scoperta dei progetti fotografici di Pierpaolo Del Coco: la sua particolare attenzione per la fotografia analogica, le atmosfere nostalgiche delle sue immagini e il suo intimo sguardo sul mondo sono in perfetta sintonia con la poetica malinconica e introspettiva che mi appartiene. Insieme abbiamo deciso di dar vita a una pubblicazione cartacea di collage fotografici, che mirano a ricostruire memorie e raccontare microstorie di eternità.