Dalle campagne marchigiane, isolata con il proprio compagno in un piccola casa che è diventata rifugio e salvezza, Virginia Mori continua a produrre le sue enigmatiche illustrazioni “analogiche“. Carta, matite, biro, buona musica e buoni libri sono tutto ciò che le serve per resistere, immersa in una solitudine mai ripudiata già da prima della pandemia ma che oggi assume un peso diverso in quanto frutto di un’imposizione. Nonostante ciò Virginia non smania di tornare alla normalità, non almeno con tutte le restrizioni che chissà ancora per quanto sarà necessario osservare.
IDENTIKIT
Nome e cognome: Virginia Mori
Data di nascita: 18 Luglio 1981
Professione: Illustratore e Animatore
Luogo di quarantena: Marche
Sito web: virginiamori.com
Instagram: @_virginia_mori_
Facebook: VirginiaMori
Approfondimenti: Virginia Mori e la sua penna Bic
Con chi stai trascorrendo la quarantena?
Con il mio compagno e i gatti dei vicini che ogni tanto passano a trovarmi.
Come è cambiato il tuo modo di lavorare?
Non molto a livello pratico, lavoravo già da casa, quello che è cambiato purtroppo è lo stato mentale, amo stare a casa e la solitudine, ma come tutte le cose non quando sono imposte.
Il tuo angolo di casa preferito?
Il porticato.
Cosa ti manca maggiormente in questo momento?
La libertà.
Cosa fai per tirarti su di morale quando sale lo sconforto?
Ho avuto la fortuna di essere rimasta bloccata nel mio studio nelle Marche, è una piccola casa in campagna isolata tra le colline, posso fare delle piccole passeggiate nel verde intorno a casa o guardare un orizzonte, devo dire che questa è la mia salvezza al momento.
Un album da ascoltare in quarantena?
Impossibile scegliere un album o un artista solo, proprio non ci riesco, sto ascoltando: Nick Cave, Pj Harvey, Boards of Canada, i Camillas, Moderat… in più sto ascoltando molto la radio in questo periodo, un programma che mi ha consigliato un mio amico “alle 8 della sera” su Radio2 e ho da poco scoperto Usmaradio di San Marino, diretta da Roberto Paci Dalò.
Un film o serie da guardare?
Visto che c’e’ tempo direi il Decalogo di Kieslowski, per chi non lo avesse visto.
Un libro da leggere?
“Il tempo degli Stregoni” di Wolfram Eilenberger (1919-1929, le vite straordinarie di quattro filosofi e l’ultima rivoluzione del pensiero) consigliato da un amico al mio compagno. Appena lo ha terminato l’ho aperto e mi sono appassionata. Un altro libro che mi ha entusiasmato di recente è stato “Il libro dei mostri” di J. Rodolfo Wilcock.
Un artista da scoprire?
Con internet se ne scoprono tantissimi ogni giorno, al momento seguo con curiosità un pittore inglese Craigie Harper e una pittrice polacca Aleksandra Waliszewska.
Cosa imparerai da questa esperienza?
Qualcosa avrò imparato sicuramente, ma per capirlo meglio dovrà passare del tempo.
Quale sarà la prima cosa che farai quando l’emergenza sarà rientrata?
Non saprei… vedrò. Non credo che mi lancerò subito fuori con entusiasmo purtroppo, soprattutto finchè bisognerà indossare mascherine, guanti e mantenere distanze di sicurezza.