Matthew Grabelsky è un pluripremiato pittore iperrealista e surrelista statunitense che ha incentrato la sua intera produzione artistica su un immaginario ibrido-animale in chiave metropolitana.
Originario di New York, dove vive e lavora, Grabelsky non poteva che ambientare i suoi bizzarri dipinti all’interno di uno dei simboli della città, la metropolitana, luogo in cui ogni giorno cittadini e turisti trascorrono buona parte del loro tempo. Un “vivaio”, è il caso di dirlo, che mostra le più svariate tipologie di persone alle prese con azioni comuni che il pittore traduce in comportamenti animali, come nel caso della ragazza-orso che si ciba come è ovvio e naturale di salmone, ma sotto forma di nighiri. In altri casi, sono gli animali a compiere azioni tipicamente umane, come leggere il giornale o stare al cellulare.
“My work is not intended to be viewed as fantasy or as allegory, but rather as a blend of every-day experiences and the subconscious. My paintings are enigmatic, and they create dream-like worlds that invite viewers to form their own interpretations of the imagery presented.”
Ora, se state leggendo questo articolo mentre vi trovate in metro o sull’autobus, alzate lo sguardo e non farete fatica a ritrovare numerosi di questi atteggiamenti nei vostri vicini. Provate ad immaginare a quale animale somigliano e, senza troppa fatica, riuscirete ad immergervi nel mondo di Grabelsky.