La passione per fiori, piante e animali arricchisce le sue illustrazioni dal tratto spontaneo e dai colori brillanti. Aggiungete un tocco di sana fantasia onirica et voilà, ecco a voi Elisa Caroli, aka La Lois.
Romagnola di nascita, ora vive e lavora a Parigi dove ha frequentato l’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs. È una delle fondatrici del collettivo bolognese LÖK ZINE – in lingua svedese “lök” vuol dire cipolla e i suoi strati rappresentano le diverse arti – che dal 2011 promuove illustrazione, comics e design di autori italiani e internazionali attraverso l’omonimo magazine, giunto al decimo numero. La sua esperienza lavorativa va dall’illustrazione editoriale a quella per l’infanzia (ha illustrato un libro con Casterman).
Godetevi il simpatico e coloratissimo header in stile animalier che Elisa ha voluto realizzare in esclusiva per i lettori di Picame. Le ho rivolto qualche domanda per scoprire qualcosa in più su di lei e sul suo lavoro.
Ciao Elisa. Iniziamo con una breve introduzione per i nostri lettori: da dove vieni e che cosa fai.
Sono nata a Cesena, poi ho frequentato a Bologna il corso di fumetto e illustrazione in Accademia e dal 2015 mi sono trasferita a Parigi per dedicarmi all’illustrazione. Mi piace disegnare le piante, gli animali e i paesaggi, adoro i packaging vintage e i pattern.
La tua lunga esperienza, tutt’ora in corso, di editor e promotrice di cultura visiva con LÖK ZINE ti ha permesso di veder passare, attraverso gli anni, trend stilistici e autori molto diversi tra loro. Dal tuo punto di vista “privilegiato” ti senti di fare un bilancio e di azzardare previsioni sul futuro dell’illustrazione?
Con LÖK ZINE indiciamo ogni anno un concorso per permettere a chiunque di poter partecipare al magazine, ma anche per capire a che punto sia l’illustrazione, per scoprire nuovi autori e farci un’idea di cosa sta succedendo nel mondo, non solo in Italia (il progetto e il concorso sono sempre tradotti in inglese per permettere una maggiore fruizione). Ho notato chiaramente una tendenza sempre più forte verso il digitale: con l’avvento di strumenti più tecnologici, le tecniche tradizionali sono passate in secondo piano, credo anche per questioni di tempo ed economiche. La grande “schizofrenia” che vivo per questo cambiamento è il tempo di realizzazione, la ricerca e la possibilità di sbagliare: tutti elementi che fanno parte della formazione e della crescita artistica di un autore. Spesso il digitale limita questi aspetti: esecuzione più veloce, possibilità di correggere gli errori rapidamente e perdita del materico nell’opera. Per quanto mi riguarda ho risolto questa esigenza accostando al lavoro digitale la tecnica della serigrafia.
Il futuro dell’illustrazione credo che si adatti ai tempi che cambiano; quindi le tecniche digitali si affineranno e poi ci sono sempre le mode che tornano. L’importante è che gli autori siano sempre attenti, curiosi e consapevoli del mondo che li circonda.
Ti senti dare qualche consiglio a chi vuole intraprendere l’illustrazione come professione?
Guardare moltissimo, leggere, cercare, se non sai cosa ti succede attorno non riuscirai mai a crearti una personalità artistica o uno stile. La cultura è gran parte del gioco. Poi c’è la parte emotiva: tanto lavoro e mai farsi abbattere da un rifiuto o da un progetto che non va come dovrebbe.
Come descriveresti il tuo stile?
Colorato, caotico, materico e onirico.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
L’art brut, le fanzine vecchie fotocopiate, Miyazaki, l’espressionismo.
Quale tecnica utilizzi?
Ho tre tecniche comprovate: solo digitale, matita con colorazione digitale oppure serigrafia. Sono però ovviamente sempre alla ricerca di tecniche nuove, mi interesso molto di stampa artigianale.
Tre artisti che ti senti di consigliare ai nostri lettori.
Lucia Calfapietra, Francesca Protopapa e Isabella Bersellini.
Digitale VS analogico: uno strumento tradizionale ed uno tecnologico a cui non potreste mai rinunciare.
Strumento tradizionale: matita a mine 2B, tecnologico: tavoletta grafica.
Cosa c’è sulla tua scrivania?
Si fa prima a dire cosa non c’è: ti dico solo che il ragazzo con cui condivido lo studio ha un cagnetto il quale ha deciso che il suo posto preferito per dormire è la mia scrivania.
Un obiettivo lavorativo che vorresti realizzare entro un anno.
Poter essere più selettiva nei lavori, senza essere condizionata dalla situazione economica, ad ora mi capita ancora purtroppo.
Scoprite tutti i lavori di Elisa sul suo sito e su Instagram.