In questo quarto e ultimo capitolo dedicato alla scoperta del Kamasutra (qui la terza parte) vi propongo una galleria di immagini che trattano l’argomento da un punto di vista ironico e creativo, o per il puro desiderio di divertire o per la voglia di raccontare l’erotismo in modo originale e diverso.
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Il Kamasutra, parte seconda: alfabeti, libri e illustrazioni (NSFW)
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Il celebre duo Mrzyk & Moriceau affronta spesso il tema della sessualità con lo stile surreale e non-sense che li contraddistingue. Ecco alcune loro divertenti variazioni sul tema.
E che dire della sensibilità animalista di Jonathan Couture-Roussy che ha inventato il Pandasutra?
Il progetto Kamarupa di Florian Althans è sia un libro d’arte che un’app, con disegni da colorare sul tablet o su carta, scaricando e stampando il PDF. Erotismo umoristico dallo stile spigoloso e minimal.
Il Kamasutra illustrato dalla designer Ionna Vautrin è un libro altrettanto divertente e fantasioso disegnato con uno stile fumettistico.
Joe Schlaud nella serie Everyday Kama Sutra utilizza uno stile underground con colori pastello per immaginare una sintesi a dir poco bizzarra tra le posizioni del Kamasutra e le faccende domestiche quotidiane. Della serie di 10 tavole esistono anche delle gif animate che rendono le illustrazioni ancora più assurde e divertenti.
Ximo Abadía ha immaginato le posizioni sessuali secondo una chiave surreale ai limiti dell’astrazione nel suo Kamasutra para domingos lluviosos, un’alternativa intrigante ma macchinosa alla noia delle domeniche piovose.
Nel 2006 una casa editrice spagnola (la Artichoke Ediciones) pubblica una collezione di libri dedicati al Kamasutra. Il primo è illustrato con cinico umorismo da Luci Gutiérrez.
Il secondo, più allucinato e dallo stile post-cubista, porta la firma di Roberto Maján.
Il Minisutra di Bianca Tschaikner è un progetto molto simpatico e ispirato. Il suo stile naif trasforma l’erotismo in una serie di vignette comiche.
Divertente e anche un po’ feticista è la serie SneakerSutra di Andrea Locci, che utilizza il pretesto di inquadrare le estremità calzate per far immaginare il resto.
Chi si ricorda il titolo del film al quale si è ispirata Laurène Boglio per questa illustrazione?
Brian Rea ci ha abituato alla sagace semplicità suoi disegni, come in questo significativo ritratto dell’erotismo ai tempi della tecnologia moderna, che sembra cancellare sia il desiderio che la privacy.
Anche secondo Totto Renna il mondo digitale è una distraente intrusione nel rapporto carnale, lo conferma questa sua illustrazione realizzata utilizzando coerentemente la tecnica della pixel art.
Da qui a immaginare che il Kamasutra possa essere praticato anche dai robot è questione di un attimo. È quello che ha fatto Rod Hunt nel suo Robot Love.
Celebre per i suoi personaggi con la testa d’uccello Piet Parra ha spesso rappresentato la sensualità femminile in situazioni surreali o assurde.
Con uno stile e soluzioni non dissimili anche l’epigono Fucci ci propone la sua versione delle posizioni erotiche.
Un paio di artisti ci ricordano che il sesso è sempre andato a braccetto con la morte. Il primo è l’onirico e surreale Michael Hutter, nei cui dipinti ritroviamo le fantasie di Bosch.
Il secondo è lo spagnolo Sergio Mora, che celebra il giorno dei morti con una delle sue allucinazioni.
Il mondo di Alex Kuno ha un’atmosfera in bilico tra il fantasy medievale e il surreale, popolato da un imprecisato campionario di esseri, bestiali come le loro voglie.
Ancora più efferate sono le scene di sesso da incubo immaginate da Toshio Saeki.
Cambiamo totalmente genere e stile con Helen Beard, la quale trasforma l’erotismo in composizioni astratte coloratissime.
Federico Babina con il suo originale progetto Archisutra vede l’erotismo anche là dove nessuno penserebbe di trovarlo – e qualcuno potrebbe pensare che ha il chiodo fisso…
Molto esotica come ambientazione e forse un po’ scomoda per praticità è l’Hamacasutra di Rodrigo Gorosito.
Chiudo con la campagna di sensibilizzazione #kamasurra, che in realtà ha ben poco a che fare con l’amore ma, semmai, con la protesta politica, perché utilizza il linguaggio della satira per descrivere la brutalità della polizia brasiliana sui manifestanti attraverso le famose posizioni erotiche. La serie di poster, opera di Gabriel Morais, Renato Botelho e Bruno Pereira, è del 2014. Potete leggere il resoconto giornalistico e vedere gli altri poster sull’Huffington Post.
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