Colori rarefatti, tratto pittorico, personaggi dalla faccia lunare, che ci osservano stupiti o fissano il vuoto oltre le nostre spalle. Tutto ci sembra familiare, ma ci viene un sospetto: stiamo spiando il sogno di qualcun altro oppure siamo noi ad essere dentro al suo?
Il mondo onirico ed enigmatico di Eleonora Simeoni è un paese delle meraviglie nel quale possiamo viaggiare e incontrare personaggi misteriosi, come quello che troviamo nell’header che l’illustratrice ha voluto regalare ai lettori di Picame.
Le ho fatto qualche domanda per conoscerla meglio.
Ciao Eleonora. Iniziamo con una breve introduzione per i nostri lettori: da dove vieni e che cosa fai.
Ciao a tutti! Vengo da Breganze, un paese in provincia di Vicenza. Attualmente sto completando il corso triennale di fumetto e illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Come descriveresti il tuo stile?
Surreale, simbolico, introspettivo, colori tenui e composizioni bilanciate. Il mio intento è quello di riuscire a trasmettere a chi lo guarda un messaggio, un’emozione o meraviglia.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Sono davvero molte e diverse tra loro: i miei ricordi, le emozioni, la natura. A volte mi capita di camminare all’aria aperta ed essere attirata da un suono o un’immagine che mi fa scattare un’idea e la rielaboro poi creativamente. Ma anche l’esoterismo, la magia, i libri: romanzi, enciclopedie e bestiari. Fin da piccola mi affascinava l’idea di aprire un libro e trovare all’interno un mondo, una sorta di museo pieno di immagini, di mondi lontani. L’idea di poter disegnare e far meravigliare chi guarda è ciò che più mi piace di questo lavoro. A seconda poi del progetto l’ispirazione cambia, in questo periodo, per esempio, sto facendo una ricerca sulle giostrine dell’infanzia, il mondo del circo e il trickster.
Quale tecnica utilizzi?
Principalmente utilizzo la pittura acrilica, mi piace molto sperimentare e unirla alle volte al collage con carte che preparo in precedenza, o con altri medium come il gesso e le chine. Alle volte utilizzo anche la grafite e il collage digitale.
Tre artisti che ti senti di consigliare ai nostri lettori.
Hieronymus Bosch, artista visionario e ancora tutt’oggi attuale. Roland Topor, un’artista a tutto tondo e surreale. Joseph Callioni, un’illustratore/fumettista francese capace di creare dimensioni oniriche e assurde.
Digitale VS analogico: uno strumento tradizionale ed uno tecnologico a cui non potreste mai rinunciare.
Non potrei mai rinunciare ai colori e pennelli a punta fine per i dettagli, preferisco lavorare in modo analogico, toccare un’originale con le mani ha tutto un’altro sapore! A volte utilizzo anche il digitale; i pennelli di Photoshop mi hanno aperto un mondo! È sicuramente più comodo e la qualità dei colori in stampa rimane pressoché invariata.
Quanto è importante per un artista la presenza sui social media?
I social media sono molto importanti ma non fondamentali. Sono sicuramente utili per promuovere il proprio lavoro e allacciare più facilmente contatti con l’estero (e non). Personalmente mi hanno aiutato a conoscere persone e realtà lontane da dove sto, cosa che sicuramente di persona non mi sarebbe stato di certo facile! Ma è giusto dedicarci il giusto tempo senza mai perdere l’attenzione dal proprio lavoro e dalla realtà.
Cosa c’è sulla tua scrivania?
Sulla mia scrivania c’è davvero di tutto, in questo momento per esempio tengo delle carte per il collage che ho preparato, i colori acrilici e le tempere, pennelli, matite, fotografie vecchie di famiglia (alcune intatte, altre che ho dipinto), stampe, scanner, e la mia tazza con il caffè!
Un obiettivo lavorativo che vorresti realizzare entro un anno.
Ho in progetto per l’anno prossimo di laurearmi realizzando un libro illustrato, è una storia che ho ideato e a cui tengo davvero molto! Speriamo di farcela! 🙂