Ci hanno abituato a vedere il mondo come scisso tra l’universo della logica e quello della creatività, come se fossero uno la negazione dell’altro. Da un lato l’istinto, dall’altro la razionalità. Da una parte l’arte, dall’altra la matematica. Un emisfero concreto, l’altro mistico. Nelle creazioni di Nicolò Canova tutte queste regole semplicemente non esistono. Creativo multidisciplinare, viaggia dalla pittura all’illustrazione, influenzando l’una con l’altra, sempre sperimentando con nuove tecniche. Il suo lavoro si concentra principalmente nell’investigare la relazione che esiste tra il mondo interiore ed esteriore, la loro continua danza di causa ed effetto. Il corpo umano non diventa il fine o un arrivo, bensì un mezzo per esplorare quello che ogni persona nasconde dietro di sé, quello che non è visibile agli occhi, come fosse una mappa, attraverso un attento uso del colore, come se le pennellate potessero dare vita a quell’insieme di sfumature che ci compongono.
Sono le parole con cui Alessia Scornamiglio descrive l’immaginario creativo dell’artista e illustratore torinese, che ho avuto il piacere di conoscere circa un anno fa a Roma e incrociato varie volte durante i miei pellegrinaggi a festival ed eventi. Classe 1989, Nicolò vanta collaborazioni con brand internazionali come Lancôme, Clarins, IED e, di recente, Disney. Gli ho fatto qualche domanda per farvelo conoscere meglio, non prima però di mostrarvi l’header che ha voluto regalarci per l’occasione: un’opera dal sapore squisitamente analogico che sottolinea ancora una volta la sua voglia di giocare e sperimentare con forme e materiali.
Ciao Nicolò, iniziamo con una breve introduzione per i nostri lettori: chi sei, da dove vieni e che cosa fai.
Ciao a tutti! Sono Nicolò e sono un artista multidisciplinare nato e con sede a Torino. Sono un po’ pittore, un po’ illustratore e un po’ mi cimento con la comunicazione visiva; insomma mi piace creare immagini che rispecchino la mia continua ricerca estetica.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Ogni istante è ispirazione, ogni piccolo dettaglio di ciò che vedo anche andando a fare la spesa può essere un elemento di stimolo. Forme e colori vengono rielaborati e suscitano ricordi o immagini che si mescolano alle sensazioni che mi provocano. Penso di aver sempre avuto una buona capacità di ragionare ad immagini.
Digitale VS analogico: uno strumento tradizionale ed uno tecnologico a cui non potreste mai rinunciare.
Non potrei mai lasciare pennelli e colori ad olio, la loro morbidezza e pazienza. Anche se sono più legato ad un modo di lavorare “analogico” da poco ho iniziato a sperimentare con il digitale e non potrei rinunciare alle comodità di disegnare sul tablet.
Cosa c’è sulla tua scrivania?
Letteralmente di tutto! Non sono mai stato molto capace di tenere ordinati i miei piani di lavoro. Tra queste cose troviamo tantissimi tipi di carta, semplice e colorata, matite, pastelli, pennelli, colori acrili e ad olio pronti per essere usati alla prima occasione, una tazza di caffè sempre piena, piccoli quadri di artisti che ammiro, computer, tavoletta grafica e tablet e per finire un cactus che rende tutto più “casalingo”.
L’ultimo progetto su cui hai lavorato?
Sicuramente un progetto fresco fresco è quello della mia collaborazione con Disney per il lancio del film Dumbo. Immaginati venir contattato dall’azienda che ammiri fin da bambino per reinterpretare la scena di un suo film con una tavola illustrata! La cosa che può spaventare nel collaborare con realtà così grandi è di aver poco “raggio di azione” creativo. Fortunatamente mi si è lasciata molta libertà di espressione nell’elaborazione dell’opera e mi sono sbizzarrito a giocare con l’elefantino in un tornado di forme e colori. Sono anche molto felice che l’illustrazione è stata esposta durante la premiere nazionale del film.
Se non fossi un artista, chi saresti?
Vorrei fare l’orafo. Mi piace tantissimo l’idea di lavorare metalli e pietre per trasformarli in qualcosa che si possa indossare.
Tre artisti che ti senti di consigliare ai nostri lettori.
Stefan Gunnesh, per i suoi collage pieni di vita.
Daniel Barreto, per la semplicità e versatilità dei suoi lavori.
Maria Corte, per le sue sexy e coloratissime illustrazioni.