Colori caldi, ritmo e istinto sono gli ingredienti principali dei suoi lavori che non ammettono ripensamenti. Immagino Giulia Pastorino mentre inizia a disegnare e che, mano a mano che la composizione prende forma, non riesce più a staccare la matita dal foglio, come in una specie di trance. I suoi personaggi prendono vita e controllano la sua mano fino conquistarsi da soli lo spazio della tavola che, una volta terminata, sembra che viva di vita propria.
Un ritmo tribale, che sa di Africa, di hot jazz, come nell’header realizzato per Picame, che Giulia ha creato di getto e subito affidato alle nostre cure, altrimenti, confessa: “Se me lo tengo ancora qui qualche giorno finisce che ricomincio da capo.”
Conosciuta anche come Giulietta, è nata a Genova, città dove tutt’ora vive e lavora. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti per poi passare all’ISIA di Urbino. Nel 2016 è tra gli illustratori selezionati al Bologna Children’s Book Fair e nello stesso anno vince il concorso Tapirulan, poi la mostra personale Disordini e il catalogo a fine 2017 nei locali dell’omonima associazione e la selezione al coreano Nami Island International Illustration Concours. È tra le animatrici del collettivo Pelo, appena uscito con il terzo numero del magazine, che ho già citato parlando della sua “complice” conterranea Alice Piaggio.
Per capire quanto il ritmo sia un aspetto importante dei suoi lavori andate a vedervi le animazioni che trovate sul suo canale Vimeo. Per tutto il resto vi rimando al suo sito personale e a Instagram.