Anatomy of Type è il titolo di un bellissimo libro di Stephen Coles su 100 caratteri tipografici. Carlo Grosoli lo ha preso come spunto per creare una mini serie di characters realizzati con i caratteri di alcuni font.
Originario di Modena, Carlo ha una passione per la tipografia e la progettazione grafica che lo porta a sperimentare, svincolandosi dall’utilizzo canonico dei caratteri ma giocando con essi come fossero pezzi di puzzle da stravolgere e riassemblare.
“Il Gill Sans, simbolo di eleganza e innovazione britannica del ‘900, è diventato un ragazzotto col trucker cap. Tutto è nato dalla famosa g minuscola usata come un paio di occhiali (“A pair of spectacles”, Eric Gill), che mi suggerivano un nerd brufoloso. L’Helvetica ha una storia tipografica di rigore e compostezza ma nel tentativo di farne una figura umana ne è uscita una donna vestita a festa che parla al telefono. Il Baskerville e il Futura sembrano avere un’identità più coerente. Il primo per il misto di eleganza ed esuberanza da nobile britannico, il secondo per essere stato il simbolo di una modernità che pretendeva un mondo geometrico e iper-progettato, ma soprattutto per essere stato il primo carattere tipografico ad essere andato sulla Luna, nel 1969″.
In ultimo c’è il Blanch, font più recente creato da Atipus per Lost Type, che tanto per intenderci è quello del logo di PICAME. Carlo lo ha preso e ci ha ricavato un simpatico hipster con un bel paio di baffi magenta.